tag:blogger.com,1999:blog-77544673260560173322024-03-13T05:24:10.630+01:00Il bel San Francesco di BolognaUno blog per conoscere e gustare almeno un po' della bellezza che in questo luogo si è manifestata e si manifesta ancoraSan Francesco Bolognahttp://www.blogger.com/profile/11815276937828812151noreply@blogger.comBlogger21125tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-29150692108518516152022-10-11T11:10:00.001+02:002022-10-11T11:16:49.297+02:00La "Madonna del ricamo" di Vitale da Bologna già in San Francesco<div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSLUKr4H-rxXCuTXznP4u92jUjIjV5uSllHu8-lN3_bKJ0refPyWE8GYeWTc7FOIQZY-hEuCeaSS35phqvJChBPjQBMYi_FM-gek4YrSpaZIbZpcxyQ39C0hm6HPEZC1F9h3m8Fd5ouAdhckFn0hEM6wb7UHBqLRs10EFnZwvM_Z4IKPVZLEd-0kf98g/s1024/Madonna_Ricamo.jpg" style="display: block; padding: 1em 0px; text-align: center;"><img alt="" border="0" data-original-height="1024" data-original-width="673" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSLUKr4H-rxXCuTXznP4u92jUjIjV5uSllHu8-lN3_bKJ0refPyWE8GYeWTc7FOIQZY-hEuCeaSS35phqvJChBPjQBMYi_FM-gek4YrSpaZIbZpcxyQ39C0hm6HPEZC1F9h3m8Fd5ouAdhckFn0hEM6wb7UHBqLRs10EFnZwvM_Z4IKPVZLEd-0kf98g/s16000/Madonna_Ricamo.jpg" /></a></div><span style="font-family: georgia;"><div style="text-align: justify;">Questo affresco, che ripropone l’iconografia della "Madonna operosa" colta nel momento di ricamare il tessuto posto sulle sue ginocchia, databile tra il 1330 ed il 1340, è stato attribuito a Vitale da Bologna. L'immagine era originariamente posta su uno dei pilastri dell’abside della di San Francesco dove, ritenuta miracolosa, era punto di riferimento significativo per la comunità cristiana. </div></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">All’arrivo delle armate napoleoniche nel 1801 la chiesa venne profanata: i frati scacciati e le opere requisite. La famiglia Beccadelli, che aveva con quest’immagine un rapporto personale in virtù di una grazia che la Madonna avrebbe concesso alla loro figlia, chiese e ottenne dagli uffici doganali a cui il complesso minoritico era stato destinato, di poter acquistare la “loro” Madonna, impegnandosi a sostenere anche le spese per il ripristino del pilastro dopo lo strappo dell’affresco. Si attivarono così per staccare il pezzo di muro con l’immagine mariana per trasferirla nella loro casa e poi il 18 marzo del 1801 nel loro Casino di villeggiatura a Pradalbino.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Relegata in campagna, la Madonna venne dimenticata dalla storia. Riemerse dall’oblio solo nel 1978, nell’oratorio in cui era stata collocata oramai abbandonato e pericolante. Comincia per lei una nuova stagione fatta di restauri e studi fino a giungere, grazie a Rosa D’Amico, all’identificazione dell’autore: Vitale da Bologna. </span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Dopo il restauro l’opera è stata ospitata per quasi trent’anni in una delle sale della Pinacoteca Nazionale. Nel 2008 Maria Grazia Cuccoli, erede della famiglia Beccadelli, ha donato l’opera alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna che ha organizzato una mostra a Casa Saraceni per esporre e presentare al pubblico l’affresco dopo l’intervento di restauro. E così la Madonna del ricamo che, negli anni terribili della guerra nei Balcani, Rosa D’Amico ha eletto a ponte tra Oriente e Occidente, a tramite culturale per esplorare un tema iconografico comune alle “due sponde dell’Adriatico”, è approdata al Museo della Storia di Bologna, luogo per eccellenza di dialogo interculturale, che ridà valore e pregnanza al senso originario dell’immagine in quanto riferimento identitario per la propria comunità cittadina.</span></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Le notizie e l'immagine sono tratte dalla <a href="https://genusbononiaeblog.it/madonna-ricamo-vitale-bologna/" target="_blank">pagina</a> di genusbononiaeblog.it. Altre notizie alla <a href="http://www.noteartistiche.it/vitale/iconografia-del-ricamo.html" target="_blank">pagina</a> di www.noteartistiche.it e nel catalogo della mostra del 2008: </span><span style="text-align: left;"><span style="font-family: georgia; font-size: x-small;">Franco Faranda, <i>La Madonna del ricamo di Vitale da Bologna</i>, Bologna, Bononia university press, 2008.</span></span></div></div>Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-63686409900167739952022-03-24T11:51:00.004+01:002022-03-27T19:09:18.068+02:00La predica (o, forse meglio, il "concione") di san Francesco a Bologna del 15 agosto 1222<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzLKirYwtRWHTPj7iLVEBFmths6u2KFVWH2SP9w9FyDdkB4nRHAbb3yrs97Mt6RMX-rIoUhBgK1z5O066lmx5rBE0KqDKAQlxfo8DDp_GutR3-5zOO2-75MiSehRzDlwZeV-iode_E29-DHJEnLhUj5tpzTFe4bWP4uQ_EwtSLr8_trDoBBuicTvs8_Q/s993/San%20Francesco%20tiene%20concione%20al%20popolo%20di%20Bologna_%20bozzetti%20usati%20da%20Dario%20Fo%20per%20il%20suo%20spettacolo%20Lu%20Santo%20Jullare%20Francesco.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="993" data-original-width="806" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzLKirYwtRWHTPj7iLVEBFmths6u2KFVWH2SP9w9FyDdkB4nRHAbb3yrs97Mt6RMX-rIoUhBgK1z5O066lmx5rBE0KqDKAQlxfo8DDp_GutR3-5zOO2-75MiSehRzDlwZeV-iode_E29-DHJEnLhUj5tpzTFe4bWP4uQ_EwtSLr8_trDoBBuicTvs8_Q/w519-h640/San%20Francesco%20tiene%20concione%20al%20popolo%20di%20Bologna_%20bozzetti%20usati%20da%20Dario%20Fo%20per%20il%20suo%20spettacolo%20Lu%20Santo%20Jullare%20Francesco.jpg" width="519" /></a></span></div><span style="font-family: verdana;"><br /><div style="text-align: justify;">Ricorre quest'anno l'VIII centenario di un fatto che rimane nelle cronache per la testimonianza di Tommaso Arcidiacono, detto "da Spalato" (1200/1201-1268), che fu sacerdote, storico e cronachista dalmata. Nella sua <i>Historia</i>, finita nel 1266, così riguardo all'anno 1222 scrive:</div></span><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><blockquote style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">In quello stesso anno, il giorno dell’Assunzione della Madre di Dio, mentre mi trovavo allo Studio di Bologna, vidi san Francesco che predicava nella piazza antistante il Palazzo Comunale, dove era convenuta quasi tutta la cittadinanza. L’inizio del suo sermone fu questo: «gli angeli, gli uomini, i demoni»; di questi tre spiriti razionali predicò così bene e con tanto discernimento, da riempire molti dotti presenti di ammirazione per il sermone di un uomo incolto; né peraltro egli seguiva le regole di chi predicasse, ma quasi quelle di chi tenesse un discorso. Invero tutta la sostanza delle sue parole era rivolta ad estinguere le inimicizie e a ripristinare i patti di pace. Il suo abito era sordido, la sua persona spregevole, il suo aspetto indecoroso; ma a tal punto Dio conferì efficacia alle sue parole, che molte famiglie nobiliari, tra le quali l’inarrestabile furore di antiche inimicizie aveva imperversato con grande spargimento di sangue, vennero ricondotte a consigli di pace. Così grande era poi la reverenza e la devozione nei suoi confronti, che uomini e donne si gettavano in massa su di lui, cercando ansiosamente di toccare i lembi della sua veste o di portar via un pezzo dei suoi panni miserabili.</span></blockquote><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Presente a questa predica sembra essere stato anche Federico Visconti, arcivescovo di Pisa, che così si espresse in un sermone pronunciato nel 1265: «Veramente beati coloro che videro lo stesso santo, cioè Francesco, come l’abbiamo visto anche noi per grazia di Dio e l’abbiamo toccato con la nostra mano nella piazza comunale di Bologna, in mezzo ad una grande calca di uomini…». Un riferimento a questo avvenimento sembra di poterlo trovare anche in altre fonti come ad esempio il capitolo XXVIII dei <i>Fioretti</i>, dal titolo: "Come santo Francesco convertì a Bologna due scolari, e fecionsi frati; e poi all’uno di loro levò una grande tentazione da dosso". </span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><blockquote style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Giugnendo una volta santo Francesco alla città di Bologna, tutto il popolo della città correa per vederlo; ed era sì grande la calca, che la gente a grande pena potea giugnere alla piazza. Ed essendo tutta la piazza piena d’uomini e di donne e di scolari, e santo Francesco si leva suso nel mezzo del luogo, alto, e comincia a predicare quello che lo Spirito Santo gli toccava. E predicava sì maravigliosamente, che parea piuttosto che predicasse agnolo che uomo, e pareano le sue parole celestiali a modo che saette acute, le quali trappassavano sì il cuore di coloro che lo udivano, che in quella predica grande moltitudine di uomini e di donne si convertirono a penitenza. Fra li quali sì furono due nobili studianti della Marca; i quali due per la detta predica toccati nel cuore dalla divina ispirazione, vennono a santo Francesco, dicendo ch’al tutto voleano abbandonare il mondo ed essere de’ suoi frati [...].</span></blockquote><p></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">A proposito del modo di parlare di Francesco di cui la testimonianza di Tommaso da Spalato, così scrive Felice Accrocca in un articolo pubblicato su </span><span style="text-align: left;"><span style="font-family: verdana;">www.sanfrancescopatronoditalia.it (<a href="La predica di san Francesco: Gli angeli, gli uomini, i demoni, in https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/fede/la-predica-di-san-francesco-gli-angeli-gli-uomini-i-demoni-46276" target="_blank">qui</a>)</span></span><span style="font-family: verdana;">:</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"></span></p><blockquote><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Preziosissima si rivela poi la notazione riguardo allo stile della predicazione di Francesco, che lasciava scorgere in lui un oratore politico (<i>contionator</i>), più che un predicatore vero e proprio. La <i>contio</i> era un’assemblea di popolo, il <i>contionator</i> quello che oggi si direbbe un comiziante, il quale — secondo quanto insegnava un maestro del tempo, e cioè Boncompagno da Signa nella sua <i>Rethorica novissima</i> — doveva fortemente impressionare l’uditorio, non tanto e non solo con le parole, quanto anche con le proprie espressioni e i propri gesti. Secondo Erik Auerbach, tutto quello che Francesco fece, dal momento della conversione fino al giorno della sua morte, «fu una rappresentazione; e le sue rappresentazioni erano di tale forza che egli trascinava con sé tutti coloro che lo vedevano o ne avevano soltanto notizia» (<i>Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale</i>, Einaudi, 1956).</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Attraverso queste sue “rappresentazioni ” egli riconobbe i suoi errori, come quando ad Assisi, dopo aver predicato sulla piazza antistante la chiesa di San Rufino, ammise che durante una quaresima (con tutta evidenza, nella quaresima detta di san Martino, che precedeva il Natale del Signore) aveva mangiato carne e brodo di carne. Ancora ricorrendo a tale espediente corresse i suoi frati, come quando a Greccio, nel giorno di Natale di un anno imprecisato, vedendo che la mensa comunitaria era stata riccamente imbandita, uscì di nascosto e si ripresentò alla porta travestito da mendicante, suscitando commozione e pentimento tra di essi.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">«Quale idea geniale da palcoscenico — scrisse ancora Auerbach (<i>ibidem</i>, p. 177) — di prendere il cappello e il bastone di un povero e di mendicare presso dei mendicanti! Ci si può immaginare lo sbalordimento e la vergogna dei frati quando egli col piatto si siede sulla cenere dicendo: Adesso sto seduto come un vero frate minorita…». Francesco non seguiva dunque le regole tipiche del genere predicatorio, ma piuttosto manteneva una stretta aderenza al vissuto quotidiano. Non solo: la sua non era una predicazione esclusivamente verbale, bensì faceva ricorso a tutti gli strumenti che aveva a disposizione. Tra gli agiografi del Santo, è Tommaso da Celano a rivelare una spiccata attenzione alla corporeità di Francesco, alla sua capacità di predicare anche con il corpo, fino a fare di esso una lingua — come scrisse con espressione efficace —, accentuandone gli aspetti drammatici.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">In fondo, è proprio questa fisicità, questa concretezza di uomo in carne ed ossa ad emergere dal racconto della predica che Francesco tenne davanti a Onorio III e ai cardinali. Il Celanese narra infatti che nel corso di quella — per molti aspetti delicatissima — predicazione, Francesco, non riuscendo più a contenersi per la gioia, mentre parlava muoveva i piedi, quasi stesse saltellando. L’agiografo, in questa circostanza, riferisce onestamente i fatti così come gli erano stati narrati: valga a testimoniarlo la descrizione del timore che pervase il cardinale Ugo di Ostia di fronte a un simile modo di fare. Tommaso precisa pure che il Santo si comportò in quella maniera «non come chi scherzi», ma perché ardeva del fuoco dell’amor divino, motivo per cui una tanto strana predicazione non provocò il riso degli ascoltatori, quanto piuttosto un pianto di dolore: una precisazione che mostra tutta la difficoltà incontrata dall’agiografo dinanzi all’insolito comportamento di Francesco e perciò ne rafforza l’autenticità. Nondimeno, quel che più colpisce nel racconto di quanto accadde a Bologna il 15 agosto del 1222, è il fatto che la persona di Francesco, seppur «spregevole» e «senza bellezza», per la forza che Dio impresse alle sue parole, fece sì «che molte famiglie signorili», in guerra tra loro, fossero «piegate a consigli di pace». Troverebbe eguale ascolto, oggi, la sua parola, quando a prevalere sembra essere piuttosto una voglia sfacciata di mostrare i muscoli, una tendenza a escludere piuttosto che a includere, un bisogno quasi insopprimibile di belligeranza?</span></p></blockquote><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;">Alla predica di san Francesco a Bologna si è dedicato anche Dario Fo ne </span><i style="font-family: verdana;">Lu santo jullare Francesco </i><span style="font-family: verdana;">del 1999 di cui si legge: «Il Nobel, con l'aiuto di preziose fonti storiche dell'epoca, ha ricostruito la 'concione giullaresca' tenuta da San Francesco davanti ai bolognesi in un lontano giorno d'estate del 1200. Rielaborando i discorsi di San Francesco Fo da' vita ad una sorta di esilarante e grottesco 'grammelot' italico medievale, che mostra in tutta la sua efficacia la capacita' comunicativa del 'giullare' e santo Francesco» (<a href="http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2001/11/02/Spettacolo/TEATRO-A-BOLOGNA-IN-SCENA-LU-SANTO-JULLARE-FRANCESCO-DI-FO_174700.php" target="_blank">qui</a>). Sue le illustrazioni pubblicate in questa pagina.</span></p><p></p><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7XCgeXoix_hdvHRKkpTGADzUO6FWfp_ZOYu3lLKd2BMTZMlRFjb__Nw7hdhybpZCj6RzgMr_MFznCzFPHTZpr6jwuF21lY4DZFZikyToJNP3a44GhXkYNFAg-79atm4Y-HkoOytuVtzxSSaw83nMOnE9ZMvJGBephWnJ4ilnrXhMfFogKz8MbfTTVyg/s4059/La%20concione%20a%20Bologna_Dario%20F%C3%B2.jpg"><img border="0" data-original-height="4059" data-original-width="2534" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7XCgeXoix_hdvHRKkpTGADzUO6FWfp_ZOYu3lLKd2BMTZMlRFjb__Nw7hdhybpZCj6RzgMr_MFznCzFPHTZpr6jwuF21lY4DZFZikyToJNP3a44GhXkYNFAg-79atm4Y-HkoOytuVtzxSSaw83nMOnE9ZMvJGBephWnJ4ilnrXhMfFogKz8MbfTTVyg/w400-h640/La%20concione%20a%20Bologna_Dario%20F%C3%B2.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: verdana;"><br /></span><p></p><blockquote><p style="text-align: justify;"><span style="text-align: left;"> </span></p></blockquote><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: verdana;"></span></p>Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-6871615769378567272019-08-14T16:23:00.000+02:002019-08-14T16:23:42.837+02:00La Seliciata di San Francesco in un disegno di Gaetano Ferri, incisa da Francesco Franceschini e stampata nel 1824<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-1qvmcB0Oim4/XAKRkr4_UUI/AAAAAAAAU-A/fNkbvWv4UDkTLsw9DSpxYYeKnUs4zIMSwCLcBGAs/s1600/Gaetano-Ferri-dis_Francesco-Franceschini-inc_Altra-parte-della-seliciata-di-S-Francesco-in-Bologna_1820-1828.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="971" data-original-width="1200" height="516" src="https://1.bp.blogspot.com/-1qvmcB0Oim4/XAKRkr4_UUI/AAAAAAAAU-A/fNkbvWv4UDkTLsw9DSpxYYeKnUs4zIMSwCLcBGAs/s640/Gaetano-Ferri-dis_Francesco-Franceschini-inc_Altra-parte-della-seliciata-di-S-Francesco-in-Bologna_1820-1828.jpg" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'acquaforte, incisa da Francesco Franceschini (1760 ca.-1835 ca.) su disegno di Gaetano Ferri (1797-1836), è la numero 37 della Collezione di cinquanta vedute della città e contorni di Bologna. Realizzate da valenti autori, le vedute furono pubblicate dal 1820 al 1828 dagli editori Camillo (1-33) e Pietro (34-50) Guglielmini con l'intento di illustrare le bellezze di Bologna. Le tavole uscirono periodicamente (l'Avviso del 20 giugno 1820 ne prometteva una al mese) e furono vendute sia singolarmente che riunite in numero vario, in fascicoli con copertina editoriale di cartoncino grigio-bleu, su cui era stampato il titolo e il prezzo. Infine si ebbe la raccolta completa (In Bologna, Si spacciano nella Calcografia dell'Editore Pietro Guglielmini nella Piazza della Pace detta del Pavaglione al prezzo di Scudi V, [1820-1828]) che ritrae Bologna come la vide Leopardi, che vi abitò tra il 1825 e il 1830 (cf. Antonio Brighetti, Bologna nelle sue stampe. Vedute e piante scenografiche dal Quattrocento all'Ottocento, Bologna, Garisenda antiquariato, 1979, pp. 128-141). </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Immagine dalla <a href="http://badigit.comune.bologna.it/books/guglielmini/scorri.asp?Id=37" target="_blank">pagina</a> di badigit.comune.bologna.it da cui è possibile accedere alla scheda dell'opera da cui sono tratte le notizie qui pubblicate; informazioni sull'<a href="https://www.storiaememoriadibologna.it/franceschini-francesco-481049-persona" target="_blank">incisor</a>e e sul <a href="https://www.storiaememoriadibologna.it/ferri-gaetano-481176-persona" target="_blank">disegnatore</a> da www.storiaememoriadibologna.it</span></div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-80591468070751012262019-07-08T15:31:00.000+02:002019-07-08T15:31:43.322+02:00La facciata di San Francesco in una incisione di Pio Panfili anteriore al 1784<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-SJBywrOUsYU/XAJgFaXF3qI/AAAAAAAAU84/Q8-h3GXwirEVLLS0pHr-zIYAcAkXU4dcwCLcBGAs/s1600/Pio-Panfili_Veduta-della-Chiesa-di-San-Francesco_1794ate_BCAB-GDS.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="699" data-original-width="900" height="497" src="https://2.bp.blogspot.com/-SJBywrOUsYU/XAJgFaXF3qI/AAAAAAAAU84/Q8-h3GXwirEVLLS0pHr-zIYAcAkXU4dcwCLcBGAs/s640/Pio-Panfili_Veduta-della-Chiesa-di-San-Francesco_1794ate_BCAB-GDS.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">Pio Panfili</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;"><i>Veduta della chiesa di S. Francesco de' PP. Min. Conventuali in Bologna</i></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">(ante 1784)</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">incisione all'acquaforte su carta, 145x181 mm</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">Bologna, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, GDS, Cartone Panfili c. 21</span></div>
</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Gabinetto disegni e stampe dell'Archiginnasio di Bologna conserva una raccolta di disegni e stampe di Pio Panfili (1723-1812) tra cui una veduta della facciata di San Francesco col fianco settentrionale e le sue adiacenze. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scheda dell'opera alla <a href="http://badigit.comune.bologna.it/books/panfili/2dettaglio.asp?lettera=21" target="_blank">pagina</a> di badigit.comune.bologna.it da cui è tratta l'immagine qui pubblicata.</span></div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-80225384132631581712019-02-08T11:44:00.002+01:002019-02-08T11:44:43.391+01:00I corali di San Francesco al Museo Civico Medievale di Bologna<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-_FxywNGzEG0/XExmNMxfI5I/AAAAAAAAAJk/4uqN1UlFvW066vx-SQ_J7c3NRYXj-aNhgCLcBGAs/s1600/corale_francescano_ms_526_c104v_guerra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="872" data-original-width="620" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-_FxywNGzEG0/XExmNMxfI5I/AAAAAAAAAJk/4uqN1UlFvW066vx-SQ_J7c3NRYXj-aNhgCLcBGAs/s640/corale_francescano_ms_526_c104v_guerra.jpg" width="455" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Ms 526, C104v</i></span> </td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con la soppressione napoleonica di fine 700 e la conseguente chiusura di chiesa e convento e dispersione dei religiosi, da San Francesco vennero portati via anche gli antichi corali, databili dal XIII al XV secolo, oggi conservati al Museo Civico Medievale di Bologna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel settembre 2018 occasione della X edizione del <i>Festival Francescano, </i>il Museo ha inaugurato la mostra <i>Lodi per ogni ora </i>curata da Massimo Medica in collaborazione con Paolo Cova e Ilaria Negretti. Nel comunicato stampa diffuso per l'occasione, i corali venivano così presentati:</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<blockquote style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-dK5g0VsZb-k/XExpJZcayAI/AAAAAAAAAJw/GFPl3cJLPp8RyskokMFZVeQIdYdtkkwRwCEwYBhgL/s1600/corale_francescano_ms_526_-f_84-2v.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="730" data-original-width="620" height="400" src="https://4.bp.blogspot.com/-dK5g0VsZb-k/XExpJZcayAI/AAAAAAAAAJw/GFPl3cJLPp8RyskokMFZVeQIdYdtkkwRwCEwYBhgL/s400/corale_francescano_ms_526_-f_84-2v.jpg" width="337" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: 12.8px;">Ms 526, F 84.2v</i></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fin dal Duecento l’illustrazione dei manoscritti ha costituito uno strumento espressivo essenziale per l’Ordine dei Frati Minori. Grazie alle scelte iconografiche e tematiche codificate dall'Ordine, le immagini dei libri francescani rappresentarono un elemento fondamentale per esaltare la figura del santo fondatore, offrendo una lettura in chiave strettamente cristologica della sua vita, che legittimava il ruolo di rinnovamento della Chiesa operato dalla congregazione francescana.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Infatti, sfogliando le pagine di Antifonari e Graduali del XIII secolo spesso ricorrono le raffigurazioni della Predica agli uccelli e delle Stimmate come appare nel manoscritto 526, qui esposto insieme ad altri graduali (mss. 525, 527), realizzati intorno al 1280-85 per il convento di San Francesco a Bologna. A decorarli fu chiamato uno dei protagonisti assoluti della miniatura bolognese della seconda metà del Duecento, il cosiddetto Maestro della Bibbia di Gerona, così chiamato per aver decorato la celebre Bibbia oggi conservata presso la biblioteca capitolare della città catalana.</span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-9rs0tbrADtg/XExpMzEqhHI/AAAAAAAAAKI/iqH5NIiUMgQiuRdSChLmHjL0M-vIWzMHwCEwYBhgL/s1600/corale_francescano_ms_526_c98-2r.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="659" data-original-width="620" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-9rs0tbrADtg/XExpMzEqhHI/AAAAAAAAAKI/iqH5NIiUMgQiuRdSChLmHjL0M-vIWzMHwCEwYBhgL/s400/corale_francescano_ms_526_c98-2r.jpg" width="375" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ms 526, C98.2r</span></i></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se nell'episodio della Predica agli uccelli gli artisti potevano indugiare in ricerche di naturalismo espressivo, in quello delle Stimmate era possibile invece sperimentare effetti di grande drammaticità, come documenta l’analoga figurazione del graduale ms. 526, felice connubio tra le più sofisticate sperimentazioni pittoriche della tradizione bizantina e la veemenza espressiva di certa pittura toscana di questi anni.</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nella serie di Antifonari (mss. 528, 529, 533), realizzata nei primissimi anni del Trecento a compimento del precedente ciclo di Graduali, il linguaggio ancora aulico del Maestro della Bibbia di Gerona rivive in talune figurazioni seguendo connotazioni più moderne che già lasciano presagire una conoscenza dei fatti nuovi della cultura giottesca (ciclo di affreschi della Basilica Superiore di Assisi), la cui diffusione dovette seguire inizialmente canali privilegiati all'interno dello stesso Ordine. </span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-Es9cyg5MOCs/XExpNbVG3FI/AAAAAAAAAKE/zKulIvR7aLg4N3w-prm7HF_V8hMlbUUSgCEwYBhgL/s1600/corale_francescano_ms_526_-f62c_c-n-b.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="852" data-original-width="620" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-Es9cyg5MOCs/XExpNbVG3FI/AAAAAAAAAKE/zKulIvR7aLg4N3w-prm7HF_V8hMlbUUSgCEwYBhgL/s400/corale_francescano_ms_526_-f62c_c-n-b.jpg" width="290" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Ms 526, F62c C.N.B.</i></span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tra le figure che si pongono a maggior confronto con l’artista fiorentino va annoverato Neri da Rimini che realizzò nel 1314, assieme al copista Fra Bonfantino da Bologna, l’antifonario ms. 540 destinato al convento francescano della città romagnola. Risale invece alla metà circa del XV secolo la serie di corali francescani (mss. 549 – 551, 553) che in parte recano entro alcuni capilettera calligrafici la firma di Guiniforte da Vimercate e la data 1449. La decorazione di questo ciclo, risultato della collaborazione di maestranze di estrazione lombarda e locale, venne coordinata dal bolognese Giovanni di Antonio il quale si riservò personalmente la realizzazione di alcune parti (ms. 551).</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Accanto a lui sono all'opera personalità bolognesi dalla parlata più corsiva (mss. 550, 551, 553), ma anche il Maestro del 1446 (ms. 549) considerato uno dei più abili interpreti dell’ultima stagione della miniatura tardogotica cittadina che ebbe proprio in questa serie liturgica francescana una delle sue più tardive manifestazioni.</span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-4k_q-fLT3BM/XExpOG-tYwI/AAAAAAAAAKI/XSgYxprYYTcRLYY-HvQCyoXdxb_Rw-PBACEwYBhgL/s1600/corali1._2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="694" data-original-width="552" src="https://3.bp.blogspot.com/-4k_q-fLT3BM/XExpOG-tYwI/AAAAAAAAAKI/XSgYxprYYTcRLYY-HvQCyoXdxb_Rw-PBACEwYBhgL/s1600/corali1._2.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
San Francesco Bolognahttp://www.blogger.com/profile/11815276937828812151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-76227393979665634152019-01-26T13:58:00.002+01:002019-01-26T13:58:31.139+01:00L'incoronazione della statua dell'Immacolata di San Francesco per mano del Cardinale Giacomo Lercaro il 13 maggio 1962<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-qqpV-ZBrK-E/XEQ9Gi9HbxI/AAAAAAAAAJQ/lLYh48LH1L0iChfT-b3TK1sBsU4NW6jQACEwYBhgL/s1600/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1207" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-qqpV-ZBrK-E/XEQ9Gi9HbxI/AAAAAAAAAJQ/lLYh48LH1L0iChfT-b3TK1sBsU4NW6jQACEwYBhgL/s640/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_01.jpg" width="482" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A ricordo della visita della statua della Madonna di Fatima in San Francesco il 29 giugno 1959, i frati pensarono di far incoronare la <a href="https://sanfrancescobologna.blogspot.com/2019/01/la-statua-dellimmacolata-di-prudenzio.html">statua dell'Immacolata venerata nella stessa chiesa, opera dello scultore bolognese Prudenzio Piccioli eseguita intorno al 1848</a>. Si ipotizzò la data dell'8 maggio dell'anno successivo prevedendo il restauro della cappella per cui fu richiesto l'intervento dell'architetto Giorgio Trebbi. Si rese comunque necessario rimandare l'evento e la nuova data fu fissata per il 13 maggio 1962, nel quarantacinquesimo anniversario della prima apparizione della Vergine ai tre pastorelli in località Cova da Iria (<i>Conca di Iria</i>), vicino alla cittadina portoghese di Fatima.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-rfWmtrxkgVU/XEQ86QOAZ9I/AAAAAAAAAJY/44gsWP5169kCL8MlMUur6uY_XgLJBbLGQCEwYBhgL/s1600/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_BollaCapitoloVaticano.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1083" data-original-width="1600" height="270" src="https://4.bp.blogspot.com/-rfWmtrxkgVU/XEQ86QOAZ9I/AAAAAAAAAJY/44gsWP5169kCL8MlMUur6uY_XgLJBbLGQCEwYBhgL/s400/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_BollaCapitoloVaticano.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>La bolla del Capitolo Vaticano del 25 marzo 1962</i></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La celebrazione fu accuratamente preparata dall'allora Ministro provinciale p. Stanislao M. Rossi che con i confratelli della comunità bolognese, coinvolse insieme alla cittadinanza, i frati dell'intera provincia religiosa con gli alunni dei seminari serafici, le fraternità del Terz'Ordine Francescano e i gruppi della Milizia dell'Immacolata.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si fece istanza al Capitolo della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano di poter incoronare l'effige dell'Immacolata </span><i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">in nomine ipsius Capituli </i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">per mano dell'Arcivescovo metropolita di Bologna il Cardinale Giacomo Lercaro.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La corona d'oro, offerta dai frati, dai terziari francescani e dai militi dell'Immacolata di tutta la regione, fu realizzata dall'argentiere e cesellatore bolognese Enea Stefani, ha smalti azzurri e porta incastonate dodici gemme, che simboleggiano la celeste Gerusalemme di cui l'Immacolata è Regina (cf. Ap 21)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così l'evento è raccontato a pagina 8 de <i>L'Osservatore Romano </i>del 18 maggio 1962</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">: </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-3eXJGiJbqZM/XEQ84UZG3nI/AAAAAAAAAJU/XSHVDO2Fb88zWhPC-PBJg6Om6w4wAMV_ACEwYBhgL/s1600/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_05.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1054" data-original-width="1600" height="262" src="https://3.bp.blogspot.com/-3eXJGiJbqZM/XEQ84UZG3nI/AAAAAAAAAJU/XSHVDO2Fb88zWhPC-PBJg6Om6w4wAMV_ACEwYBhgL/s400/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_05.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>L'ingresso in Basilica del Cardinale Arcivescovo</i></td></tr>
</tbody></table>
«Il Cardinale Giacomo Lercaro Arcivescovo di Bologna, a nome del Capitolo Vaticano, ha posto sulla fronte luminosa dell'Immacolata venerata in San Francesco una corona d'oro, gemmata e semplice com'è la fede generosa del popolo bolognese.La solenne cerimonia votiva era stata preparata da un fervido Settenario e preceduta dalla Messa Pontificale del Porporato, in tutto il decoro liturgico e cantata dalla cappella salesiana del Sacro Cuore, diretta egregiamente dal maestro don Primo Chinellato. Partecipavano alle funzioni pontificali, anche pomeridiane, i vescovi di Guastalla Mons. Zampieri e di Triveneto Mons. Crivellari, O.F.M. fratello del predicatore del Settenario P. Fiorenzo, O.F.M.Conv.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-ox-gUHXyB7M/XEQ812p9U-I/AAAAAAAAAJM/ZscJSqjY_NkrQx3ftZdXBRwMZLn2dCS1gCEwYBhgL/s1600/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_04.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="944" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-ox-gUHXyB7M/XEQ812p9U-I/AAAAAAAAAJM/ZscJSqjY_NkrQx3ftZdXBRwMZLn2dCS1gCEwYBhgL/s320/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_04.jpg" width="188" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>La corona portata da un "fratino"</i></td></tr>
</tbody></table>
Nell'ora dell'incoronazione si ravvivava nel Cardinale il felice ricordo del giorno culminante l'Anno Mariano 1954, quando circondava di una corona di dodici stelle l'ispirata bronza statua dell'Immacolata, che domina la vasta piazza, ch'era detta Seliciata di San Francesco, quando venne eretta nel 1669, su disegno di Guido Reni.<br />
Segnava sin d'allora la vittoria della Comunità, provata per il culto prematuro dei severi provvedimenti, a carico di eminenti religiosi, e dell'accademia che ne cantava per secoli le glorie. Già prima della metà del 1400 l'università bolognese, che aveva presso il tempio le sedi della medicina delle arti e del diritto, si recava ogni anno in San Francesco coi reggenti e consiglieri per la celebrazione della festa dell'Immacolata Concezione.<br />
La bella statua oggi decorata della corona aurea è la seconda che la Comunità Francescana Conventuale commise nel 1830 al valente statuario Prudenzio Piccioli, quando poté ricostituirsi, dopo la soppressione napoleonica, presso la chiesa di San Gregorio in via Nazario Sauro: e poi fu trasferita in San Francesco nel 1841, quando la Basilica fu riaperta al culto.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Nel 1868 la seconda soppressione italica però la cacciò nuovamente, il convento venne requisito e la chiesa chiusa al culto. La statua fu portata come inutile alla Certosa, fra le cose morte e superate... Ma passò il periodo più radicale del laicismo contro gl'istituti religiosi, e venne il giorno del ritorno della candida Regina dei Minori, nella loro chiesa, nel 1888 mentre l'architetto Rubbiani ne iniziava il ritorno al suo primiero splendore originale: si conchiudeva così felicemente la sorte della seconda statua. La prima, bellissima opera d'arte della metà del settecento, fatta dal memorabile p. Sorazzi, era già sistemata dopo la prima soppressione in S. Petronio: accolta con sommo onore dal capitolo della perinsigne basilica, dopo breve sua permanenza in S. Martino, quando anche essa veniva soppressa quale chiesa di Religiosi. Il Cardinal Arcivescovo Opizzoni le consacrò un altare in una cappella, poi divenuta sontuosissima, dove tutt'ora ha grande venerazione.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-rzk3dr2SmUI/XEQ8018Z14I/AAAAAAAAAJI/HfLIx8tHImooqDnTDuM-wZQoLg48eqOJQCEwYBhgL/s1600/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_03.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1050" data-original-width="1600" height="261" src="https://1.bp.blogspot.com/-rzk3dr2SmUI/XEQ8018Z14I/AAAAAAAAAJI/HfLIx8tHImooqDnTDuM-wZQoLg48eqOJQCEwYBhgL/s400/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_03.jpg" width="400" /></a></div>
L'odierna incoronazione ha un ricordo storico in un'opera quattrocentesca: la pala dell'altar maggiore di Pierpaolo e Iacobello delle Masegne: del 1398. Questi celebri artisti sono pure gli autori dell'Iconostasi di San Marco in Venezia.<br />
Nella loro pala, al centro di quaranta statuine marmoree, rappresentanti apostoli e santi francescani sta la Vergine in gloria, alla destra del Figlio. La corona che Le impone fu soprapposta al capo della Vergine nel 1600 dal predicatore di S. Petronio: padre Gerolamo dei Nobili Paolucci di Forlì, cappuccino, per iniziativa cittadina, al termine della predicazione quaresimale.Il culto della città per l'Immacolata Concezione è documentato dalla statua a Lei innalzata nella piazza adiacente alla basilica, come sublime e perenne affermazione di amore. La luce di mille lampade ne ha coronato in tutto questo settenario la vittoria del Suo candore sui vecchi e nuovi errori. Ben si è potuto cantare con la Chiesa: «Godi o Maria Vergine perché tutte le eresie Tu hai vinto nel mondo universo». Ai vicini e ai lontani i due campanili del tre e quattrocento, dalle sue linee artistiche ingemmate di luci: e lo hanno diffuso dal piano ai colli con l'armoniosa eco dei suoi bronzi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-RcKTiiomOuo/XEQ801F3ftI/AAAAAAAAAJI/LTWd71pqxtUYAceakEwIi1eQgic7MbOWgCEwYBhgL/s1600/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_02.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1075" data-original-width="1600" height="268" src="https://2.bp.blogspot.com/-RcKTiiomOuo/XEQ801F3ftI/AAAAAAAAAJI/LTWd71pqxtUYAceakEwIi1eQgic7MbOWgCEwYBhgL/s400/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_02.jpg" width="400" /></a></div>
Su tutti i cittadini la commovente polifonia liturgica, e le esecuzioni classiche ha ricordato i grandi maestri fioriti in questo insigne cenobio: il Padre Martini, Maestro di Mozart e il P. Mattei, di Donizzetti, che hanno esaltato l'Immacolata, come i grandi teologi, loro confratelli.Tutto dava un senso di nostalgia alla vera musica, alle sue immortali armonie, e al vero culto dell'Immacolata Regina che ha fatto sentore in questi giorni un potente invito ad essere partecipi e collaboratori delle sue novelle Vittorie.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-bZRMB7UvdI8/XEQ84UOKsnI/AAAAAAAAAJc/AInVEH8_7NEcCtOrsp5Xj13hudEvL849ACEwYBhgL/s1600/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_06.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1466" height="320" src="https://4.bp.blogspot.com/-bZRMB7UvdI8/XEQ84UOKsnI/AAAAAAAAAJc/AInVEH8_7NEcCtOrsp5Xj13hudEvL849ACEwYBhgL/s320/SFBo_19621305_IncoronazioneImmacolata_06.jpg" width="293" /></a></div>
Degna corona pomeridiana della solennità è stato il congresso Mariano, che ha rivisto la basilica stipata della fiorente Milizia, e sotto le decine di vessilli ha rinnovato il giuramento di fedeltà e la promessa di attività alla sua coronata Regina.<br />
All'ardente parola del Predicatore è seguita quella del presidente dell'Assemblea Mons. Angelo Zampieri.<br />
Le acclamazioni ed i propositi, animati dal direttore regionale della milizia p. Luigi Faccenda, hanno suggellato il convegno, coronato infine dalla trina benedizione eucaristica di Mons. Zampieri, Vescovo di Guastalla.<br />
Poi tutto il popolo si è riversato nel chiostro francescano ad ammirarvi la ricca mostra mariana e missionaria, facendo acquisti e offrendo il nome per generosa collaborazione».</blockquote>
</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span>Notizie e immagini dall'archivio della ex Provincia Bolognese dei Frati Minori Conventuali conservato presso il Convento San Francesco di Bologna. Circa Enea Stefani si veda la <a href="https://antichistrumentiorafi.it/?page_id=110">pagina</a> di antichistrumentiorafi.it.</div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>San Francesco Bolognahttp://www.blogger.com/profile/11815276937828812151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-8342855020403926782019-01-20T09:11:00.002+01:002020-12-23T13:49:58.570+01:00La statua dell'Immacolata di Prudenzio Piccioli (1848 ca) in San Francesco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-CsPGX6HYNtE/XEL9x4ILFWI/AAAAAAAAAHA/1AY7WnKBoG4kGN42rSdv2ptKRCvnTEHcwCLcBGAs/s1600/Immacolata_Piccini_01Rid.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1017" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-CsPGX6HYNtE/XEL9x4ILFWI/AAAAAAAAAHA/1AY7WnKBoG4kGN42rSdv2ptKRCvnTEHcwCLcBGAs/s640/Immacolata_Piccini_01Rid.png" width="406" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La statua dell'Immacolata, collocata all'interno dell'omonima cappella già dedicata a san Bernardino, è</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"> opera dello scultore spilambertese Prudenzio Piccioli (1813-1883) che nel 1848 curò il restauro della quattrocentesca pala marmorea dell'altare maggiore, opera dei fratelli veneziani Pierpaolo e Jacobello Delle Masegne. Fu proprio in quegli stessi anni che il Piccioli realizzò la statua dell'Immacolata Concezione di dimensioni più che reali, «ispirata alla pittura del Sassoferrato». </span><span style="font-family: georgia, times new roman, serif;">È attualmente posta e</span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">ntro una corona di nubi gotiche nella forma a mandorla (o </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Vesica_piscis" style="font-family: georgia, "times new roman", serif;"><i>vesica piscis</i></a><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">) realizzata nel 1957 da Severino Gardesani su disegno di Guido Atti.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">La statua fu commissionata dopo che, dopo le soppressioni del secolo precedente, nel 1819 i frati poterono riaprire al culto la Cappella Muzzarelli, ed esposta </span><span style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">sull'altare maggiore con ai fianchi, in due nicchie, le statue di san Ludovico, re di Francia, e santa Elisabetta d'Ungheria, patroni del Terz'Ordine Francescano (oggi Ordine Francescano Secolare).</span></div><div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Con le nuove soppressioni del 1863 e il decreto prefettizio del 1866 che ordinava la nuova chiusura della chiesa e la sua destinazione ad uso militare, la venerata immagine fu trasferita nella chiesa di San Girolamo della Certosa. Da lì fu riportata in San Francesco dopo che nel 1877, in attesa del ripristino della chiesa, fu nuovamente riaperta al culto la vecchia sacrestia, la Cappella Muzzarelli appunto, che venne dedicata all'Immacolata. </span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In occasione del restauro e parziale trasformazione del 1957 ad opera dello scultore scultore e plastificatore faentino Gaetano (Tano) Dal Monte (1916-2006), si ruppe la testa in gesso che fu rifatta in cartapesta (cf. lettera al p. Stanislao Rossi del 7 febbraio 1957). La statua fu <a href="https://sanfrancescobologna.blogspot.com/2019/01/lincoronazione-della-statua.html">solennemente incoronata dal Cardinale Giacomo Lercaro, arcivescovo metropolita di Bologna, il 13 maggio 1962</a>.</span><br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-iEnsSHJbjpU/XENEg-Ppx3I/AAAAAAAAAHM/jAAH_KsTyAgeIFhtbsEEY891HV_hJzA6wCLcBGAs/s1600/Immacolata_Piccioli-ante1956rid.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1223" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-iEnsSHJbjpU/XENEg-Ppx3I/AAAAAAAAAHM/jAAH_KsTyAgeIFhtbsEEY891HV_hJzA6wCLcBGAs/s640/Immacolata_Piccioli-ante1956rid.jpg" width="489" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">La statua prima dell'intervento del 1956</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-p4GyX_HYcGI/XENJNYRKiyI/AAAAAAAAAHY/so66yJ2gnoUAG2MyjirZALK2nHxxdNJzQCLcBGAs/s1600/Pianta_CN02_San-Bernardino_XXsec.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="810" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-p4GyX_HYcGI/XENJNYRKiyI/AAAAAAAAAHY/so66yJ2gnoUAG2MyjirZALK2nHxxdNJzQCLcBGAs/s400/Pianta_CN02_San-Bernardino_XXsec.jpg" width="201" /></a></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie relative alla statua e al suo autore sono tratte dalla <a href="https://www.storiaememoriadibologna.it/piccioli-prudenzio-481190-persona">scheda</a> di www.storiaememoriadibologna.it e da alcune note sul culto dell'Immacolata a Bologna redatte nel 1954 da p. Bartolomeo Casoni Dal Monte e conservate nell'archivio del convento. Per il restauratore si veda la <a href="https://www.ilbuonsenso.net/gaetano-dal-monte/">pagina</a> di www.ilbuonsenso.net. Si veda anche: Virgilio </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Davia, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Cenni intorno al nuovo simulacro di Maria Santissima Immacolata opera dello scultore Prudenzio Piccioli che si venera nella Chiesa de' RR. PP. Minori conventuali di S. Francesco in Bologna</i>, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Bologna, Tip. alla volpe, 1848.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A lato la pianta della chiesa di San Francesco con indicata la posizione della "Cappella dell'Immacolata" (già di San Bernardino).</span></div>
</div>
</div>
San Francesco Bolognahttp://www.blogger.com/profile/11815276937828812151noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-44684623179303962982019-01-19T10:07:00.000+01:002019-01-19T18:19:04.461+01:00La Seliciata di San Francesco in una incisione di Pio Panfili anteriore al 1806<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-TBCVc-dpbGg/XAJi593bxWI/AAAAAAAAU9E/MF2XTYqEgZYQsRfkafxh0M9LV6ZeXcZewCLcBGAs/s1600/Pio-Panfili_Seliciata-di-San-Francesco_1806ate.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="700" data-original-width="909" height="492" src="https://3.bp.blogspot.com/-TBCVc-dpbGg/XAJi593bxWI/AAAAAAAAU9E/MF2XTYqEgZYQsRfkafxh0M9LV6ZeXcZewCLcBGAs/s640/Pio-Panfili_Seliciata-di-San-Francesco_1806ate.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div style="font-size: medium;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Pio Panfili</span></div>
<i style="font-family: georgia, "times new roman", serif; font-size: medium;">Veduta della Piazza detta la Seliciata di S. Franc[es]co in Bologna</i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small; text-align: start;"></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small; text-align: start;">
</span>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small; text-align: start;">(ante 1806)</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small; text-align: start;">
<div style="text-align: center;">
incisione all'acquaforte su carta, 146x188 mm</div>
<div style="text-align: center;">
Bologna, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, GDS, Cartone Panfili c. 4</div>
</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Gabinetto disegni e stampe dell'Archiginnasio di Bologna conserva una raccolta di disegni e stampe di Pio Panfili (1723-1812) tra cui una veduta della cosiddetta <i>seliciata </i>di San Francesco<i>, </i>l'attuale Piazza Marcello Malpighi, col fianco orientale del complesso conventuale, l'abside e i campanili della chiesa e, sulla sinistra, la colonna dell'Immacolata.</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
Scheda dell'opera alla <a href="http://badigit.comune.bologna.it/books/panfili/2dettaglio.asp?lettera=4" target="_blank">pagina</a> di badigit.comune.bologna.it da cui è tratta l'immagine qui pubblicata.</div>
</span>Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-14059611789825037002018-12-16T15:14:00.002+01:002021-01-21T17:25:45.178+01:00Una veduta dell'abside di San Francesco dalla centralissima Piazza Maggiore di Bologna<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-WqVp9rmNGFY/XBZcgCMimNI/AAAAAAAAVEc/-CaWTLtpQP4X5_-8IhLCLAG__aqAbldswCEwYBhgL/s1600/Palazzo-Podest%25C3%25A0-Bologna.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="454" data-original-width="635" height="456" src="https://3.bp.blogspot.com/-WqVp9rmNGFY/XBZcgCMimNI/AAAAAAAAVEc/-CaWTLtpQP4X5_-8IhLCLAG__aqAbldswCEwYBhgL/s640/Palazzo-Podest%25C3%25A0-Bologna.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Se in Piazza Maggiore si sale sulla gradinata della basilica di San Petronio e si guarda il prospiciente Palazzo del Podestà si potrà notare, oltre il finestrone centrale del Salone dei Quattrocento, l'abside del <i>bel </i>San Francesco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-bbtEG9wQJRU/XBZceDAy2VI/AAAAAAAAVEU/JNcnx8BHt7ASAKmgCXnPMXKv089NRZkOwCEwYBhgL/s1600/De-Caroli_La-citt%25C3%25A0-degli-studi_Bologna-Palazzo-del-Podest%25C3%25A0-Bologna.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="398" src="https://1.bp.blogspot.com/-bbtEG9wQJRU/XBZceDAy2VI/AAAAAAAAVEU/JNcnx8BHt7ASAKmgCXnPMXKv089NRZkOwCEwYBhgL/s1600/De-Caroli_La-citt%25C3%25A0-degli-studi_Bologna-Palazzo-del-Podest%25C3%25A0-Bologna.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">Fig. 02</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta di un affresco [Fig. 02] conosciuto come <i>La Città degli studi </i>del ciclo decorativo del 1907 promosso nel dalla Società Francesco Francia e vinto dal progetto Savena dell'architetto Alfredo Brizzi e del pittore Adolfo De Carolis (1874-1928), ex allievo dell'Accademia bolognese sotto la guida di Domenico Ferri.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La composizione, inscritta in un arco, come le altre scene della parete che "riassume in forma d'arte la storia e i fasti della città di Bologna", può essere divisa in tre registri: in quello superiore, che occupa oltre la metà dell'affresco, l’abside di San Francesco con la tomba di Irnerio in stile neogotico; al centro, è allineata la teoria dei dottori, studiosi e poeti, “ieratici nei loro costumi arcaizzanti”, tra i quali è riconoscibile, di profilo, Dante Alighieri; in primo piano, gli scolari e le allegorie del Trivio e del Quadrivio vivacizzano la scena nella varietà delle loro pose.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-z1WMo4kTIDk/XBZcf0Orr2I/AAAAAAAAVEY/8XaaPCePJw0fn_b8ZraC5bWHp4qU56wCgCPcBGAYYCw/s1526/De-Caroli_La-citt%25C3%25A0-degli-studi_bozzetto_Montefiore-dell-Aso_Raccolta-De-Carolis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1526" data-original-width="994" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-z1WMo4kTIDk/XBZcf0Orr2I/AAAAAAAAVEY/8XaaPCePJw0fn_b8ZraC5bWHp4qU56wCgCPcBGAYYCw/w418-h640/De-Caroli_La-citt%25C3%25A0-degli-studi_bozzetto_Montefiore-dell-Aso_Raccolta-De-Carolis.jpg" width="418" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;"><span style="font-size: x-small;">03</span></td></tr></tbody></table><br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-cSGoKSTrlNA/XBZcd0RDHXI/AAAAAAAAVEU/jWvRi8rg_jsmvt4leO9Ywir6ymfFE-00ACPcBGAYYCw/s600/De-Caroli_Progetto-dedocazione-parete-nord_Bologna-Museo-d-Arte-Moderna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="142" data-original-width="600" height="152" src="https://1.bp.blogspot.com/-cSGoKSTrlNA/XBZcd0RDHXI/AAAAAAAAVEU/jWvRi8rg_jsmvt4leO9Ywir6ymfFE-00ACPcBGAYYCw/w640-h152/De-Caroli_Progetto-dedocazione-parete-nord_Bologna-Museo-d-Arte-Moderna.jpg" width="640" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;"><span style="font-size: x-small;">04</span></td></tr></tbody></table><br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie e la Fig. 02 sono tratte dalla <a href="https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1907/50" target="_blank">pagina</a> di www.bibliotecasalaborsa.it (con ricca bibliografia); altre notizie si ricavano dalla <a href="http://www.culturaitalia.it/opencms/viewItem.jsp?language=it&id=oai%3Aculturaitalia.it%3Amuseiditalia-work_16989" target="_blank">scheda</a> di www.culturaitalia.it relativa al bozzetto ad olio conservato nella "Raccolta De Carolis" del Comune di Montefiore Conca e da cui è tratta la Fig. 03 (vedi in proposito anche la <a href="http://www.museipiceni.it/museum_item.asp?id=103090100&realm=1&item={6512F32A-4DF5-4270-827A-FE69CA3C14C5}" target="_blank">scheda</a> di www.museipiceni.it). Il Museo d'Arte Moderna di Bologna (MAMbo) conserva il progetto della decorazione dell'intera parete nord di cui la Fig. 04 (vedi <a href="http://www.mambo-bologna.org/collezioneonline/collezionestorica/opera-983/#" target="_blank">scheda</a> di www.mambo-bologna.org).</span></div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-86538493173460251512018-12-11T21:49:00.000+01:002019-03-12T10:37:45.265+01:00Tracce di un antico affresco alla base del campanile grande di San Francesco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-JlIVS05v2aw/XBAB-mzhSyI/AAAAAAAAVDI/Il3-aK7G_8YRbmK9tW30Fdz9ER17x5o6ACLcBGAs/s1600/SFBo_Atrio_20181211.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1186" data-original-width="1484" height="511" src="https://3.bp.blogspot.com/-JlIVS05v2aw/XBAB-mzhSyI/AAAAAAAAVDI/Il3-aK7G_8YRbmK9tW30Fdz9ER17x5o6ACLcBGAs/s640/SFBo_Atrio_20181211.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Solo un occhio attento riesce a riconoscere alla base del campanile grande, lato settentrionale, sotto l'atrio romanico, la traccia di un dipinto raffigurante due santi di cui ancora rimane, insieme ad una sorta di ombra, il duplice rilievo delle aureole.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'archivio della Fondazione Federico Zeri di Bologna ne conserva una foto scattata dallo studio bolognese Achille Villani & Figli (notizie e immagine 02 dalla <a href="http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=F&id=24493&titolo=A.+Villani+e+Figli+-+Anonimo+bolognese+-+sec.+XIV+-+San+Pietro+e+san+Paolo+-+insieme" target="_blank">pagina</a> di catalogo.fondazionezeri.unibo.it)</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">. Il p. Luigi Garani nel suo </span><i style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Il bel San Francesco di Bologna </i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">del 1948 (Bologna, Tipografia Luigi Parma) ne accenna in questi termini: «Su di un pilone fu scoperto, durante i lavori di restauro del secolo scorso, un affresco quattrocentesco, rappresentante i SS. Pietro e Paolo, ora completamente svanito» (p. 257). Di quei giorni le foto 03 e 04 tratte dall'archivio della Fabbriceria (cart.gr. V, cc 8 e 8bis, segnalazione di Elisa Baldini).</span></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-r57zxAykpdo/XBAYcgxSWwI/AAAAAAAAVDU/9TUSSk22imwbHpOF5d1KgCu1ff-Cb9YoQCLcBGAs/s1600/Anonimo-bolognese-secXIV_Santi-Pietro-e-Paolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="347" src="https://2.bp.blogspot.com/-r57zxAykpdo/XBAYcgxSWwI/AAAAAAAAVDU/9TUSSk22imwbHpOF5d1KgCu1ff-Cb9YoQCLcBGAs/s1600/Anonimo-bolognese-secXIV_Santi-Pietro-e-Paolo.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">02</td></tr>
</tbody></table>
<br /><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-s9YsF41QxuM/XId9U1Ri6AI/AAAAAAAAVaU/Oe7Fg3AbelETMYSl1j_WOazAo8A0X5cXwCLcBGAs/s1600/a0d866ed-2728-4184-b662-86ce2996bbbf.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="607" data-original-width="800" height="484" src="https://3.bp.blogspot.com/-s9YsF41QxuM/XId9U1Ri6AI/AAAAAAAAVaU/Oe7Fg3AbelETMYSl1j_WOazAo8A0X5cXwCLcBGAs/s640/a0d866ed-2728-4184-b662-86ce2996bbbf.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">03</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-Hi4UiGz3aBE/XId9VEbG5RI/AAAAAAAAVaY/rZS_TPO1Ha8MGqTeZ5QpipM11uapRUl4QCLcBGAs/s1600/f6eb52e3-b476-4828-b7ed-7b994087e92d.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="627" height="640" src="https://3.bp.blogspot.com/-Hi4UiGz3aBE/XId9VEbG5RI/AAAAAAAAVaY/rZS_TPO1Ha8MGqTeZ5QpipM11uapRUl4QCLcBGAs/s640/f6eb52e3-b476-4828-b7ed-7b994087e92d.jpg" width="500" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">04</td></tr>
</tbody></table>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-45672926521706550132018-12-09T10:29:00.000+01:002018-12-09T10:29:54.080+01:00La preghiera all'Immacolata dell'Arcivescovo Matteo Maria Zuppi in occasione della Fiorita 2018<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-zRFEXugwHiI/XAzd86xDRLI/AAAAAAAAVCs/Mv6X2ciNt5kabscujcCG8qrvjsTz_tEQQCLcBGAs/s1600/Fiorita2016_15_foto%2BMichele%2BLapini%2B%2BEikon%2Bstudio%2Bper%2Brepubblica-bologna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="658" data-original-width="990" height="425" src="https://1.bp.blogspot.com/-zRFEXugwHiI/XAzd86xDRLI/AAAAAAAAVCs/Mv6X2ciNt5kabscujcCG8qrvjsTz_tEQQCLcBGAs/s640/Fiorita2016_15_foto%2BMichele%2BLapini%2B%2BEikon%2Bstudio%2Bper%2Brepubblica-bologna.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Vergine Santa e Immacolata, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">madre che custodisci con amore tutta la città degli uomini e ogni persona, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">cercare te ci aiuta ad alzare il nostro sguardo e trovarti ci riempie di gioia. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ci rivolgiamo a Te con la fiducia e l’intimità dei figli, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">sentendo la dolcezza della tua protezione. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tu vuoi che i nostri occhi rimangano fissi in Dio </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">per potere contemplare il mondo e saper vedere oggi segni dell’avvento.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Maria tutta santa, tu susciti in noi un rinnovato desiderio di santità, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">cioè vivere l’amore che Dio ha messo nel cuore di ognuno </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">e per il quale siamo a questo mondo. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tu conosci le nostre fatiche, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">le ferite nascoste del nostro cuore, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la tentazione di non credere più all’amore </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">e di fare vincere la disillusione che spegne la speranza. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Donaci la gioia di ascoltare e seguire il tuo Figlio, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">l’entusiasmo di correre come te verso i nostri fratelli. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Insegnaci a non giudicare senza aiutare, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a non lasciare nessuno solo, </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">particolarmente nella sua debolezza, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a non arrenderci alla difficoltà.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Maria, <i>Tota pulchra</i>, tutta bella, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ti ringraziamo perché in un mondo complicato e che ci riempie di paure, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">individualista e alla ricerca del prossimo, presuntuoso e fragile, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tu ci mostri la bellezza che non delude e non finisce, il tuo figlio Gesù. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In Te vediamo tutta la grazia di essere amati da Dio, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">la forza che innalza gli umili </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">e capiamo che il valore e la bellezza delle nostre povere persone </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">non viene dalla vanità dell’orgoglio ma dall’amore di Dio.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Maria, Madre delle tenerezza, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">insegnaci a proteggere il dono della vita dal suo inizio alla sua fine. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Aiuta i piccoli della nostra Città e le loro famiglie, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">i bambini, soprattutto quelli che sono malati e gli anziani, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">chi sperimenta l’amarezza della solitudine o non si riconosce più. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ti preghiamo con tanta insistenza per i giovani </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">perché con coraggio mirino alle cose più belle </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">e conservino sempre un cuore libero, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">rispondano come Te alla chiamata che Dio rivolge a ciascuno, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">perché realizzino il proprio progetto di vita e raggiungano la felicità.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Maria </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">insegnaci ad essere comprensivi e solidali con chi ha bisogno, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a coltivare il senso del bene comune e di ogni persona, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">a parlare sempre la lingua dell’amore </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">che tutti comprendono nella loro condizione, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">perché si veda attraverso di noi la luce della speranza di Dio e la sua presenza.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Esaudisci le suppliche che portiamo nel nostro cuore e affidiamo a Te. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sia in noi la bellezza dell’amore di Dio in Gesù, </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero. </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Amen.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Matteo Maria Zuppi</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>Arcivescovo metropolita di Bologna</i></span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">8 dicembre 2018</span></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;">(dalla <a href="https://www.chiesadibologna.it/zuppi-matteo-maria-arcivescovo-testo-189-fiorita.html" target="_blank">pagina</a> di www.chiesadibologna.it)</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-tNdt7lhKK5c/XAzfIG0ZUgI/AAAAAAAAVC8/b0CWL1T9NKABHYYlgL_FxiPDYaY6Ya7UgCLcBGAs/s1600/Fiorita2018%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="360" src="https://3.bp.blogspot.com/-tNdt7lhKK5c/XAzfIG0ZUgI/AAAAAAAAVC8/b0CWL1T9NKABHYYlgL_FxiPDYaY6Ya7UgCLcBGAs/s640/Fiorita2018%2B%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-67738223120769642512018-12-07T21:28:00.001+01:002018-12-07T21:30:09.001+01:00L'incarnazione della Vergine in sant'Anna come Immacolata Concezione in un dipinto di Bartolomeo Cesi (1593/95) già in San Francesco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/--zhrZSqAc4A/XArUISd3BrI/AAAAAAAAVCM/niTAiYI-_DEOAQtabcA5SozekXUWtfaGQCLcBGAs/s1600/Cesi_Incarnazione-della-Vergine-in-Sant-Anna-come-Immacolata-Concezione_1593-1595_PNB_03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="922" data-original-width="600" src="https://1.bp.blogspot.com/--zhrZSqAc4A/XArUISd3BrI/AAAAAAAAVCM/niTAiYI-_DEOAQtabcA5SozekXUWtfaGQCLcBGAs/s1600/Cesi_Incarnazione-della-Vergine-in-Sant-Anna-come-Immacolata-Concezione_1593-1595_PNB_03.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">Bartolomeo Cesi<br /><i>Incarnazione della Vergine in sant'Anna come Immacolata Concezione</i><br />1593/1595<br />Bologna, Pinacoteca Nazionale (sala 22)</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La grande pala, opera del bolognese Bartolomeo Cesi (1556-1629), era originariamente collocata nella cappella Desideri di San Francesco, ove rimase esposta sull'altare maggiore sino alle soppressioni napoleoniche. La complessità del soggetto trova rispondenza nel forte sostegno da parte dell'Ordine francescano all'idea immacolatista, che sarà riconosciuta come dogma solamente nel 1854. Di particolare intensità è la figura di sant'Anna, raffigurata col volto segnato dagli anni, in atteggiamento misto di adorazione e ringraziamento per l'inaspettata gravidanza.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'opera è caratterizzata da una severità rappresentativa e da una semplificazione iconografica in chiave neoprospettica, atte ad agevolare una lettura devota; questo secondo il costante indirizzo del Cesi, che si accentua in questi anni all'aprirsi del Seicento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Un'altra versione del tema, documentata nel 1600, si trova nella chiesa bolognese di Santa Maria della Pietà, detta <i>dei Mendicanti</i>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-TBu5l3XWCgs/XArXDJ9oOkI/AAAAAAAAVCY/SnFfmVBAZzsH3A-EtH16eUDMrZF9I732QCLcBGAs/s1600/PiantaSF01_CR08_Desideri_01.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1284" height="320" src="https://3.bp.blogspot.com/-TBu5l3XWCgs/XArXDJ9oOkI/AAAAAAAAVCY/SnFfmVBAZzsH3A-EtH16eUDMrZF9I732QCLcBGAs/s320/PiantaSF01_CR08_Desideri_01.jpg" width="256" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie relative al dipinto sono in gran parte tratte del depliant <i>La bellezza dell'arte e i francescani. Itinerario tra i dipinti della Pinacoteca Nazionale di Bologna provenienti dalla Basilica di San Francesco, 15 settembre-15 ottobre 2018</i> realizzato in occasione della X edizione del Festival Francescano svoltosi nella città felsinea dal 28 al 30 settembre 2018, sul tema "tu sei bellezza" e anche dalla scheda alla <a href="http://pinacotecabologna.beniculturali.it/it/content_page/36-sala-22-il-manierismo-maturo/108-l-immacolata-appare-a-sant-anna" target="_blank">pagina</a> di www.pinacotecabologna.beniculturali.it da cui è tratta l'immagine pubblicata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A lato la pianta della chiesa di San Francesco prima dell'intervento di restauro iniziato alla fine del secolo XIX, con indicata la posizione della "Cappella di Sant'Anna de Desideri" (VIII)</span></div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-10239683940306130342018-12-05T23:15:00.001+01:002020-12-31T15:42:53.758+01:00Le campane di San Francesco<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ve27wwBggRc/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/ve27wwBggRc?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Allontanati da San Francesco a seguito delle soppressioni napoleoniche, i frati solo nel 1841-42 poterono tornare nell'antico convento e nell'attigua chiesa, ridotta però ad un cumulo di rovine. Fu subito promosso un comitato per il restauro del tempio e nel 1845 si trovarono i fondi per intraprendere i lavori più urgenti. Nel 1847 furono commissionate alla Fonderia Brighenti quattro campane poi collocate sul campanile maggiore, un nuovo melodioso doppio bolognese, fuso con abbondante oro e argento raccolto tra la cittadinanza, che andava a sostituire quello distrutto nel 1796.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ma con la soppressione degli ordini religiosi da parte del Regno d'Italia e il conseguente incameramento dei beni (1866) le campane furono alienate, acquistate da commercianti ebrei che a loro volta le rivendettero a don Pietro Burlandi, parroco di Santo Stefano di Venola, sull'appennino bolognese, presso Marzabotto. L'acquisto fu autorizzato dall'allora Vicario capitolare di Bologna Antonio Canzi, vescovo titolare di Cirene, con la condizione che qualora i frati, con la riapertura al culto della loro chiesa, avessero richiesto le campane, la parrocchia sarebbe stata obbligata a restituirle, non senza comunque avere in cambio un congruo compenso. Alla morte di don Burlandi però, il nostro fr. Fulgenzio Serra Zanetti, per evitare che gli eredi alienassero le campane, le acquistò con la facoltà di ritirarle quando a lui fosse piaciuto. Ma quando si presentò a reclamarle gli vennero rifiutate. Morto il Serra Zanetti il diritto passò al convento e i frati, particolarmente dopo che nel 1886 la chiesa fu restituita e riaperta al culto, si affrettarono a dimostrare i loro diritti pienamente riconosciuti dall'autorità ecclesiastica, ma non da quelli di Venola. A nulla valse un decreto con cui nell'ottobre 1910 l'allora Arcivescovo Giacomo della Chiesa (il futuro Benedetto XV) ordinava la restituzione delle campane. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Finalmente un accordo si raggiunse nel 1926 con l'impegno dei frati a consegnare alla Parrocchia di Venola quattro campane di eguale peso, misura e tonalità. Ma si dovette attendere fino al 6 marzo 1931 per vedere l'effettivo ritorno delle campane in San Francesco dal cui campanile tornare a suonare la successiva domenica 3 maggio.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alla pubblica sottoscrizione fu provvidenziale l'intervento di Angela Angeli di Pontecchio che vi partecipò in memoria dello zio, l'ingegnere Enrico Angeli. La stessa generosa donatrice fece pure fondere nel 1931 un nuovo grosso campanone che venne ad accordare ed arricchire tutto il concerto e, nel 1935, fece porre un'altra campana sul campanile piccolo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La vicenda è così sintetizzata in una lapide murata alla base del campanile grande:</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">LE VETUSTE CAMPANE DEL TEMPIO DI SAN FRANCESCO IN</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">BOLOGNA, TRASFERITE LXV ANNI OR SONO NELLA PARRO<u>C</u></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">CHIA DI VENOLA IN QUEL DI MARZABOTTO FURONO NEL</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">SETTIMO CENTENARIO DALLA MORTE DI S. ANTONIO DI</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">PADOVA. RICOLLOCATE IN QUESTA ARTISTICA TORRE A</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">CURA DEL CARDINALE ARCIVESCO G. BATTISTA NASALLI</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">ROCCA DI CORNELIANO PER OPERA SOLERTE DEL P. M.</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">FRANCESCO BONFANTE PROVINCIALE DEI FRATI MINORI</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">CONVENTUALI E PER MUNIFICA OFFERTA - DONO POSTUMO - </span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">DEL COMPIANTO PATRIOTA ING.<u>RE</u> ENRICO ANGELI DA VICENZA</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">E QUI' RIPRESERO COL RITMO LORO GIULIVO A CELEBRARE</span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">LA GLORIA DI DIO E DEI SUOI SANTI IL III MAGGIO</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">DELL' ANNO DI GRAZIA MCMXXXI</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel dettaglio questa la descrizione delle cinque campane attualmente sul campanile grande:</span></div>
<br />
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">I: Re3 crescente, fusa da Cesare Brighenti nel 1932, ed ha un diametro di 131 cm. Pesa circa 16 quintali. Reca da un lato il testo del <i>Cantico di frate Sole </i>(o <i>delle creature</i>) e dall'altro la seguente iscrizione: ENRICO ANGELI SEGUACE DI GARIBALDI AD ASPROMONTE, VOLONTARIO NEL MDCCCLXVI, COMPAGNO DI CAROLI A VILLA GLORI, TRASSE DA LA CAPACE ANIMA EROICA PURISSIMI VALORI CHE DI LUI AFFERMARONO UN VALORE UMANO. N. A VICENZA II NOVEMBRE MDCCCXLV, M. A BOLOGNA XXI DICEMBRE CMCXXVII </span></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">II (la <i>grossa</i>): Fa3 crescente, fusa da Gaetano e Clemente Brighenti nel 1847, ed ha un diametro di 110,1 cm. Pesa circa 8,5 quintali. Venne dedicata all'Immacolata e reca la seguente iscrizione: GAUDIA CELITUM IN PACE CHRISTI MORTUIS IMPETRA O CLEMENS O PIA O DULCISSIMA D. M. MARIA, LABIS NESCIA QUOTIES EMITTO VOCEM LUGUBREM AES TIBI CREDITUM QUOD IDEM DUM ORITUR SOL DUM OCCIDIT STRENUE TE SALVERE IUBEO. DEI MATREM PLENA GRATIAE CAELORUM POTENTEM </span></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">III (il <i>mezzanone</i>): Sol3 crescente, fusa da Gaetano e Clemente Brighenti nel 1847, ed ha un diametro di 97,8 cm. Pesa circa 5,92 quintali. Venne dedicata a san Francesco con l'auspicio che i frati non avessero più ad abbandonare la sua chiesa: HOC PETO VOCE MEA SPLENDIDA FRANCISCE COELESTIS PATRONE NE QUIS FOEDET TUAS AEDES ITERUM, NEU ABHINE PROCUL ITERUM EXPELLAT TUOS ASSECLAS QUIBUS DEBEO QUOD MIHI SOLLEMNE EST SI TUA PRECONIA CANO</span></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">IV (la <i>mezzana</i>): La3 crescente, fusa da Gaetano e Clemente Brighenti nel 1847 e rifusa da De Poli di Vittorio Veneto nel 1968, ed ha un diametro di 84,6 cm. La campana originale pesava circa 4,24 quintali, l’attuale campana pesa circa 3,33 quintali. Venne dedicata a sant'Antonio di Padova e agli altri santi francescani e reca l'iscrizione: ANTONI POTENS MALORUM BONAVENTURA DOCT. ECCL. CLARA VIRGO IOSEPH CUPERTINAS ET QUOTQUOT ESTIS FRANCISCALES COELITUS IN QUORUM HONOREM SUM AES PLENUM SONITU FUGIANT A VOCE MEA FULMINA FUGIANT GRANDINES ET PESTES ET OMNIS GENERIS ADVERSA</span></blockquote>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">V (la <i>piccola</i>): Do4 crescente, fusa da Gaetano e Clemente Brighenti nel 1847, ed ha un diametro di 74,6 cm. Pesa circa 2,90 quintali. Venne dedicata alla Santissima Trinità e reca la seguente iscrizione: QUOD EX ALTO VOCE TINNULA INDICO PSALMOS IN HONOREM UNIUS TRINIQUE DEI SEMPITERNI MAGORUM SIDERIS AES REFERO VIM ET VIRTUTEM CUCURRITE ERGO QUI ME AUDITIS SOLLECITI LATURI MUNERA LAUDUM REGI REGUM OPTIMO OMNIPOTENTI</span></blockquote>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel campanile piccolo è presente una campana in Mi3 crescente, fusa da Cesare Brighenti nel 1935, ed ha un diametro di 120 cm e un peso di circa 12 quintali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Originariamente montate alla bolognese, le campane del campanile grande sono state elettrificate e bilanciate nel 1968 per motivi di staticità del campanile.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie qui riportata sono tratta da: Luigi Garani, <i>Il bel San Francesco. La sua storia, </i>Bologna, Tipografia Luigi Parma, 1948, pp. 163, 201-202, 257-259; sull'argomento si veda anche: Giuseppe Rivani, <i>I campanili e le campane di San Francesco in Bologna </i>in: "Miscellanea francescana di storia, di lettere, di arti" XXXIII, 1933, 143-148; foto e trascrizione della lapide alla <a href="https://www.storiaememoriadibologna.it/campane-del-tempio-di-san-francesco-1609-opera" target="_blank">pagina</a> di www.storiaememoriadibologna.it; i dati tecnici delle campane sono prese dalla <a href="https://www.youtube.com/watch?v=yocSQa8M7tc" target="_blank">pagina</a> di www.youtube.com. Su YouTube sono caricati diversi video relativi alla campane di San Francesco, quello qui pubblicato è preso da <a href="https://www.youtube.com/watch?v=ve27wwBggRc" target="_blank">qui</a> ed è stato caricato da Andrea Tescari. Si tratta, come egli stesso lo descrive, di «una suonata "a doppio" con le 4 campane maggiori (Re3-Fa3-Sol3-La3, formanti il "quarto" in tono minore) a bicchiere ripresa dalla cella campanaria (salita delle campane "in piedi", esecuzione del pezzo "tre fatte a Campanini e Mezze con le due d'organo prima, in mezzo e dopo" e discesa delle campane) eseguito in modalità elettrico-manuale dalla tastiera della centralina di comando alle ore 10.45 quale segno per la S.Messa delle ore 11 [del 4 ottobre 2018] nella festività di S.Francesco d'Assisi Patrono d'Italia».</span></div>
</div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-74544643845338682212018-12-02T21:53:00.001+01:002018-12-03T07:53:08.950+01:00Uno schizzo a penna dell'abside di San Francesco in una cartolina del 1927<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-g3GQAnYHKl0/XAJP0PnsmKI/AAAAAAAAU8g/Y_FnQDUdZwox8WQLbShZIW0czwb4ggylACLcBGAs/s1600/Cartolina1927-EdMantovani_DisVeratti_BCAB-GDS.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="492" data-original-width="1024" height="306" src="https://2.bp.blogspot.com/-g3GQAnYHKl0/XAJP0PnsmKI/AAAAAAAAU8g/Y_FnQDUdZwox8WQLbShZIW0czwb4ggylACLcBGAs/s640/Cartolina1927-EdMantovani_DisVeratti_BCAB-GDS.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel 1927, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale che si tenne nella città felsinea dal 7 all'11 settembre, le Edizioni L. Mantovani di Bologna pubblicarono una serie di 27 cartoline riproducenti altrettanti schizzi firmati Veratti. Tra esse una veduta dell'abside e del fianco settentrionale del <i>Tempio monumentale di San Francesco (Piazza Malpighi) </i>accompagnata dalla seguente descrizione:</span></div>
<blockquote class="tr_bq" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>È questa la prima chiesa costruita in Italia a tre navate in stile ogivale, e la sua fondazione si fa datare dal 1236. L'abside magnifica, ed i suoi campanili, di cui il maggiore è opera di Maestro Antonio di Vincenzo, sono di una pittoresca e sorprendente imponenza. Dal 1888 essa ha riavuto tutta la originaria sua forma architettonica in seguito ai lavori di ristauro guidati dal Rubbiani. Nell'interno sono varie cappelle di nobili famiglie bolognesi, recentemente restaurate. Splendido l'altare maggiore a bassorilievi, statue (80), guglie e trafori opera dei veneziani fratelli Jacobello e Pier Paolo delle Masegne. La facciata maggiore di tradizione romanica, è decorata nel frontone da preziose scodelle in ceramica.</i></span></blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scheda alla <a href="http://badigit.comune.bologna.it/Fotografie/dettaglio.asp?lettera=750" target="_blank">pagina</a> di badigit.comune.bologna.it da cui è tratta l'immagine qui pubblicata. Per il non meglio identificato autore si vede la <a href="http://www.collezionesalce.beniculturali.it/?q=autore&id=128" target="_blank">scheda</a> di www.collezionesalce.beniculturali.it</span></div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-82200681104382418272018-12-02T21:42:00.000+01:002018-12-02T21:42:32.761+01:00Giacomo Leopardi ospite a San Francesco di Bologna dal 17 al 27 luglio 1825<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-v2lnB6bOwSI/XAKsBQ1S49I/AAAAAAAAU-U/cwrhX4jr1T0L9Hz9Mein-vzk6gmSRd10ACLcBGAs/s1600/Giacomo_Leopardi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="244" data-original-width="599" height="260" src="https://2.bp.blogspot.com/-v2lnB6bOwSI/XAKsBQ1S49I/AAAAAAAAU-U/cwrhX4jr1T0L9Hz9Mein-vzk6gmSRd10ACLcBGAs/s640/Giacomo_Leopardi.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Diretto a Milano per un impegno con l'editore Stella, Giacomo Leopardi (1798-1837) si fermò il 17 luglio del 1825 a Bologna: era prevista una sosta tecnica per il cambio dei cavalli, ma non era stato prenotato alcun albergo. Accettò quindi l'invito del suo compagno di viaggio, padre Luigi Poni, un vecchio amico del conte Monaldo, ad alloggiare nel convento di San Francesco, dove rimase nove giorni.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Così in proposito il 22 luglio 1825 da Bologna scrive al genitore: «Io sono stato e sono ancora alloggiato ai Frati Conventuali, cioè al convento del mio compagno di viaggio» (XXIV: Giacomo Leopardi, <i>Carissimo signor padre. Lettere a Monaldo, </i></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Venosa, Osanna, [1997])</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In città Giacomo fa alcune conoscenze importanti ed è accolto con favore nei salotti letterari cittadini. Nelle sue lettere descriverà Bologna come «quietissima, allegrissima, ospitale», «piena di letterati nazionali, e tutti di buon cuore, e prevenuti per me molto favorevolmente». E al fratello Carlo dirà: «Mi sono fermato nove giorni e sono stato accolto con carezze ed onori ch'io era tanto lontano d'aspettarmi, quanto sono dal meritare».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Positivo è anche il giudizio complessivo: «Bologna è buona, credilo a me che con infinita meraviglia, ho dovuto convenire che la bontà di cuore vi si trova effettivamente, anzi vi è comunissima».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Del padre Luigi Poni si sa che era nato a Bevagna (Perugia) e apparteneva alla Serafica Provincia dell'Umbria. Missionario in Oriente dal 1805, fu Ministro provinciale di quella giurisdizione dell'Ordine dal 1818 (cf<i>. </i>Provincia d'Oriente e Terra Santa di San Francesco d'Assisi Frati Minori Conventuli,<i> In cammino... verso il Padre. Necrologio, </i>[s.l., s.n., 2002], 3 ottobre)</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le informazioni qui pubblicate sono in gran parte tratte dalle pagine <a href="https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1825/breve_soggiorno_di_giacomo_leopardi_a_bologna#top" target="_blank">Breve soggiorno di Giacomo Leopardi a Bologna</a> della<i> Cro]nologia di Bologna dal 1796 ad oggi</i> e <a href="https://www.bibliotecasalaborsa.it/content/mappascrittori/luoghi/convento_san_francesco" target="_blank">Convento San Francesco</a> della <i>Mappa degli scrittori a Bologna tra 800 e 900</i> di www.bibliotecasalaborsa.it</span></div>
<br />
<br />Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-25493297839055558692018-12-01T09:31:00.002+01:002018-12-01T14:54:31.593+01:00Il Voltone di San Francesco in un disegno di Pio Panfili del 1810<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-kP6FUzkFiyk/XAI_fnKsGOI/AAAAAAAAU8U/CTp4HiLTaAQUBfFR4Ug0v_24k298n6B3QCLcBGAs/s1600/Pio-Panfili_Voltone-di-San-Francesco_1810.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="692" data-original-width="522" src="https://4.bp.blogspot.com/-kP6FUzkFiyk/XAI_fnKsGOI/AAAAAAAAU8U/CTp4HiLTaAQUBfFR4Ug0v_24k298n6B3QCLcBGAs/s1600/Pio-Panfili_Voltone-di-San-Francesco_1810.png" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">Pio Panfili<br /><i>Voltone da S. Francesco guardando il Convento in allora da PP. MM. Conventuali, oggi la Dogana</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">(1810)<br />inchiostro bruno e acquerello grigio su carta avorio, 225x156 mm<br />Bologna, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio, GDS, Cartone Panfili c. 54</span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il Gabinetto disegni e stampe dell'Archiginnasio di Bologna conserva una raccolta di disegni e stampe di Pio Panfili (1723-1812) tra cui quello del <i>Voltone di San Francesco</i>, con la veduta dell'ingresso all'ex convento e, sullo sfondo, i due campanili, da Via Porta Nova. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta, come lui stesso annotato, della copia che l'Autore fece nel 1810 di un precedente suo disegno del 1796.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Scheda dell'opera alla <a href="http://badigit.comune.bologna.it/books/panfili/2dettaglio.asp?lettera=54" target="_blank">pagina</a> di badigit.comune.bologna.it da cui è tratta l'immagine qui pubblicata.</span></div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-36819415307253890822018-11-29T18:30:00.004+01:002018-12-01T10:49:06.618+01:00Il monumento sepolcrale di Alessandro V, morto a Bologna nel 1410<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-zkMRofBbK3c/XAFThLa1EaI/AAAAAAAAU7Q/ERX1gg3MGoA6BI8-Mfp3kRTwBPF_ip3LACLcBGAs/s1600/SFBo_Monumenti-AlessandroV_2007_01R.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="611" data-original-width="408" src="https://2.bp.blogspot.com/-zkMRofBbK3c/XAFThLa1EaI/AAAAAAAAU7Q/ERX1gg3MGoA6BI8-Mfp3kRTwBPF_ip3LACLcBGAs/s1600/SFBo_Monumenti-AlessandroV_2007_01R.JPG" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Morto a Bologna il 3 maggio 1410, l'antipapa francescano Alessandro V (Pietro Filargis, detto Pietro di Candia) fu sepolto nella chiesa del suo Ordine della città, il nostro <i>bel </i>San Francesco.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Il monumento sepolcrale giunto fino a noi e originariamente collocato nell'ambulacro absidale, si compone di due parti in terracotta policroma e dorata. La prima, più antica, è costituita dall'arca con la figura adagiata del pontefice con la tiara sul capo e un cuscino ai piedi, sovrastata dalle statue della Vergine col Bambino e dei santi Francesco e Antonio. Ha il fronte tripartito, decorato negli scomparti da motivi polilobati di derivazione gotica, con al centro soli fiammeggianti, emblema araldico del Filargis. L'arca, con ogni probabilità sorretta da mensole secondo un uso attestato anche nella Bologna dell'epoca, fu realizzata dal fiorentino Nicolò di Pietro Lamberti pare nel 1423, ma era comunque compiuta nel 1424 quando è citata nei registri del convento.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La parte inferiore, consistente nell'alto piedistallo con i due angeli che portano la cornucopia e due scudi con il già visto sole raggiante, è opera del mantovano Sperandio Savelli della fine del 1482, elemento che diede alla tomba un tono pienamente rinascimentale, superando l’aspetto ancora trecentesco che caratterizzava la sistemazione del Lamberti. «Va detto tuttavia - così continua Michele Danieli nelle note storico-critiche redatte in occasione dell'ultimo restauro - che i due angeli, pur se inquadrati da un’architettura composta con elementi classicheggianti, conservano una precisa impronta mantegnesca, certo appresa nella natia Mantova e coltivata nella Ferrara di Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’idea delle figure inserite in nicchie del piedistallo sembra riprendere la soluzione adottata da Donatello e Michelozzo nel Battistero di Firenze per il sepolcro di Baldassarre Cossa, Legato di Bologna e discusso successore di Alessandro, col nome di Giovanni XXIII (poi deposto dal Concilio di Costanza)».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Originariamente, come riportato dal Righini (<i>Ms. </i>38, pp. 27-29), esisteva una iscrizione ora perduta che ricordava l’eloquenza oratoria del papa, i suoi scritti, i diversi episcopati ed infine la sua elevazione al soglio pontificio. Da una lapide ricordata in un documento del 1784 (Bologna, Archivio di Stato, <i>Stato del Convento di S. Francesco, </i>tomo I), si apprende che la tomba fu restaurata nel 1584, ad opera di frate Battista Pagani dei Zanettini, e nel 1672. Vi è anche notizia di un affresco con ampio drappeggio rosso che faceva da sfondo alla tomba, con il Padre Eterno centralmente, sopra la statua della Madonna, rispondente ad una incisione nel volume secondo dell’edizione del 1677 delle <i>Vitae, et res gestae Pontificum romanorum et S.R.E. Cardinalium... </i>del domenicano Alfonso </span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Chacón [Fig. 03]</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, in coincidenza dei restauri del 1584, e che probabilmente aveva sostituito uno più antico.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Fino al 1806, l’arca rimane nella collocazione originaria, dietro al coro, quando chiusa la chiesa e spogliata di tutti i tesori d’arte, viene demolita e i frammenti con le ceneri del Papa, vengono portati al nuovo cimitero comunale allora aperto alla Certosa, fuori delle mura. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Tali frammenti rimasero trascurati ed abbandonati in quella sede fino al 1837, quando il Comune commissiona la ricomposizione del monumento, al quale mancavano molte parti, sostituite con altre di scagliola, illustrato nella secondo volume dell'<i>Eletta dei monumenti </i>del 1840 [Figg. 04 e 05]. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Nel maggio del 1889 la cassa e le ceneri del papa furono riportate in San Francesco con una solenne funzione funebre, e collocate dietro l’altare maggiore dove attesero fino al 1893, anno in cui a spese del papa Leone XIII, la grande terracotta scomposta in 100 pezzi venne ricostruita, sotto la direzione di Alfonso Rubbiani, nella posizione attuale, a ridosso della parete della seconda campata della navata settentrionale [Fig. 06].</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La tomba fu danneggiata nel crollo di alcune parti della chiesa a seguito del duplice bombardamenti del 1943, probabilmente in quello del 25 settembre [Fig. 07].</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">L'ultimo restauro (a cui si riferisce la veduta d'insieme della Fig. 01 e il particolare della Fig. 02) è stato eseguito nel 2007 dallo studio bolognese di Patrizia Cantelli, grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">(</span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie qui riportate sono tratte principalmente dagli studi di Michele Danieli e Patrizia Cantelli citati in bibliografia)</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-hneLWPwHVGE/XAFT36gbZAI/AAAAAAAAU7o/BWVXd_lJ1IAe6iQ-L2en8YdEnthngIGwwCEwYBhgL/s1600/SFBo_Monumenti_AlessandroV_2007_02-Arca-del-Lamberti_05-PartPapa_R.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="324" data-original-width="608" height="341" src="https://1.bp.blogspot.com/-hneLWPwHVGE/XAFT36gbZAI/AAAAAAAAU7o/BWVXd_lJ1IAe6iQ-L2en8YdEnthngIGwwCEwYBhgL/s640/SFBo_Monumenti_AlessandroV_2007_02-Arca-del-Lamberti_05-PartPapa_R.JPG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">Fig. 02</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="396" src="https://1.bp.blogspot.com/-9l_52m9xmPE/XAFT2n_MzxI/AAAAAAAAU7c/BI-PZQ_vEdIws5cAd_A9r3MvjZEZzmoEQCEwYBhgL/s1600/A-Chac%25C3%25B3n_Vitae-et-res-gestae-pontificum-Romanorum_v-2_Roma-1677_coll-777-778_R.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">Fig. 03</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-9l_52m9xmPE/XAFT2n_MzxI/AAAAAAAAU7c/BI-PZQ_vEdIws5cAd_A9r3MvjZEZzmoEQCEwYBhgL/s1600/A-Chac%25C3%25B3n_Vitae-et-res-gestae-pontificum-Romanorum_v-2_Roma-1677_coll-777-778_R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-H5VJLKoCUYE/XAFT2jWL8YI/AAAAAAAAU7Y/EZz1qKG6wZQDaXuvJkfYE8q9OMmf-MxlQCEwYBhgL/s1600/SFBo_Monumenti_AlessandroV_1837-1889_01R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="519" data-original-width="349" src="https://1.bp.blogspot.com/-H5VJLKoCUYE/XAFT2jWL8YI/AAAAAAAAU7Y/EZz1qKG6wZQDaXuvJkfYE8q9OMmf-MxlQCEwYBhgL/s1600/SFBo_Monumenti_AlessandroV_1837-1889_01R.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">Fig. 04</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1329" data-original-width="669" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-IPC8G12RM_s/XAFT4J3XAPI/AAAAAAAAU7s/zn4G_tYqgCocZSkR05RW6LAHHbRuHY0oACEwYBhgL/s640/Visibelli_Eletta-dei-monumenti-pi%25C3%25B9-illustri-e-classici-sepolcrali-ed-onorarii-di%2BBologna-e-suoi-dintorni-compresi-gli-antichi-del-cimitero_vol-2_Bologna-1840_tav-9.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="322" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">Fig. 05</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IPC8G12RM_s/XAFT4J3XAPI/AAAAAAAAU7s/zn4G_tYqgCocZSkR05RW6LAHHbRuHY0oACEwYBhgL/s1600/Visibelli_Eletta-dei-monumenti-pi%25C3%25B9-illustri-e-classici-sepolcrali-ed-onorarii-di%2BBologna-e-suoi-dintorni-compresi-gli-antichi-del-cimitero_vol-2_Bologna-1840_tav-9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-9dGyiKomXSg/XAFT2jW2FzI/AAAAAAAAU7g/J-HlXtlHs2IdBJsQNV27k0U47Kozuh9LwCEwYBhgL/s1600/SFBo_Monumenti_AlessandroV_1893post_03R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="599" data-original-width="417" src="https://1.bp.blogspot.com/-9dGyiKomXSg/XAFT2jW2FzI/AAAAAAAAU7g/J-HlXtlHs2IdBJsQNV27k0U47Kozuh9LwCEwYBhgL/s1600/SFBo_Monumenti_AlessandroV_1893post_03R.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">Fig. 06</td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" data-original-height="561" data-original-width="445" src="https://2.bp.blogspot.com/-VpJKLXVoY14/XAFT3QZAFOI/AAAAAAAAU70/R_UooDo8cEEmpSqxEpD-42WBKahdmIO7ACEwYBhgL/s1600/SFBo_Monumenti_AlessandroV_19430925post_02R.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: right;">Fig. 07</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-VpJKLXVoY14/XAFT3QZAFOI/AAAAAAAAU70/R_UooDo8cEEmpSqxEpD-42WBKahdmIO7ACEwYBhgL/s1600/SFBo_Monumenti_AlessandroV_19430925post_02R.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; text-align: justify;">Bibliografia</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Michele Danieli, <i>L'arca di papa Alessandro V nella chiesa di San Francesco in Bologna, </i>in "Il Santo" XLVIII, 2008, 283-286</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Patrizia Cantelli, <i>Il restauro dell'arca di Alessandro V, </i>in "Il Santo" XLVIII, 2008, 287-292</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Luigi Garani, <i>Il bel San Francesco di Bologna. La sua storia, </i>Bologna, Tipografia Luigi Parma, 1948 , pp. 125-128, 178-179 e figg. 31, 68-69</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Francesco Filippini, Nicolò Lamberti e il monumento di Alessandro V in Bologna, Stab. tip. riuniti, 1929 (Estr. da: "Il comune di Bologna", n. 11, novembre 1929)</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alfonso Rubbiani, <i>La tomba di Alessandro V. in Bologna. Opera di M. Sperandio da Montova,</i></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"> Bologna, presso la Deputazione di Storia Patria, 1894 (Estr. da "Atti e memorie della R. deputazione di storia patria per le provincie di Romagna", s. 3., vol. 11., fascc. 1-3)</span></span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Benedetto Visibelli, <i>Eletta dei monumenti più illustri e classici, sepolcrali ed onorarii di Bologna e suoi dintorni, compresi gli antichi del cimitero,</i> vol. 2, Bologna, Litografia Zannoli, 1840, pp. [23-24], tav. [9], online alla <a href="https://www.e-rara.ch/zut/content/pageview/15355307" target="_blank">pagina</a> di www.e-rara.ch</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Alfonso Chacón, <i>Vitae, et res gestae pontificum Romanorum et s.r.e. cardinalium ab initio nascentis Ecclesiæ vsque ad Clementem 9. p.o.m [...]</i>, v. 2, Romæ, Cura, et sumptib. Philippi, et Ant. de Rubeis, coll. [777-779]), online alla <a href="https://archive.org/details/bub_gb_5RdFAAAAcAAJ/page/n399">pagina</a> di archive.org</span></li>
</ul>
<div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Altri riferimenti fotografici</span></div>
<div>
<ul>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Foto di Pietro Poppi post 1889 alla <a href="https://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/11603">pagina</a> di collezioni.genusbononiae.it (con scheda)</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Foto secc. XIX-XX (1870 ca-1920 ca) alla <a href="http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda.v2.jsp?locale=it&decorator=layout_resp&apply=true&tipo_scheda=F&id=170135&titolo=Anonimo+-+Savelli+Sperandio+-+sec.XV+-+Monumento+funebre+di+Alessandro+V+-+insieme" target="_blank">pagina</a> di catalogo.fondazionezeri.unibo.it</span></li>
<li><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Foto 1929 alla <a href="http://senato.archivioluce.it/senato-luce/scheda/foto/IL0000032398/14/Chiesa-di-S-Francesco-tomba-di-papa-Alessandro-V.html?start=36" target="_blank">pagina</a> di senato.archivioluce.it</span></li>
</ul>
</div>
</div>
Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-68207453810949623692018-11-27T13:52:00.000+01:002019-01-19T10:44:42.628+01:00La statua dell'Immacolata di Agostino Corsini (1734) già in San Francesco<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-opL1z3EkV-E/W_04h0-ZlsI/AAAAAAAAUyY/nwD3uarL7JccstAb5mdGUjL7lXs-rIQ-QCLcBGAs/s1600/Corsini_Immacolata_San-Petronio-Bologna_01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="533" data-original-width="800" height="426" src="https://2.bp.blogspot.com/-opL1z3EkV-E/W_04h0-ZlsI/AAAAAAAAUyY/nwD3uarL7JccstAb5mdGUjL7lXs-rIQ-QCLcBGAs/s640/Corsini_Immacolata_San-Petronio-Bologna_01.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Forse non tutti sanno che la bella statua dell'Immacolata collocata nell'omonima cappella della Basilica bolognese di San Petronio, proviene dalla Cappella Palmieri di San Francesco. Con ogni probabilità portata lì a seguito della soppressione napoleonica che, all'inizio del secolo XIX, impose la chiusura della chiesa francescana che venne adibita a dogana.</span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">«Chiusa dunque la chiesa - così scrive il p. Bartolomeo Dal Monte Casoni in una relazione del 1954 da titolo <i>Del culto della B.V. Maria in genere ed alla B.V. Immacolata in ispecie</i> -, il Patrono della Cappella (Famiglia Palmieri) provvide a mantenere al culto la venerata statua, facendola trasferire alla vicina chiesa parrocchiale di S. Marino, su cui godeva il giuspatronato. Però anche questa fu ben presto chiusa, per la riduzione delle Parrocchie imposte dal governo italico, ed avvenuta prima ancora della promulgazione del Decreto arcivescovile del Card. arciv. Carlo Oppizzoni, che costretto ad ottemperare alle imposizioni della autorità civile usurpatrice, in data 22 giugno 1805, ridusse a 16 il numero delle Parrocchie della città, da 53 che ve ne erano. La statua allora, attesa la grande venerazione da cui era circondata per lo zelo dei Frati che ne avevano sempre coltivato con profonda fede e intenso amore la devozione, fu conservata al culto trasferendola a S. Petronio, dove fu accolta con vera pietà dal Clero locale. Fu allora esposta all'altare di S. Rocco, sito nella navata sinistra, Cappella ottava. Però in vista del molto concorso dei devoti che là si recavano in pie visite, non fu quello reputato luogo adatto, trovandosi la cappella proprio di fronte a quella del SS. Sacramento, a cui di conseguenza si voltava la schiena; e si pensò di togliere quell'inconveniente ponendola in altro altare».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">In legno policromo, si tratta di una delle prime opere rimaste dello scultore bolognese Agostino Corsini (1688-1772), eseguita nel 1734 (per altri nel 1725) per la cappella Palmieri di San Francesco, giudicata dal bolognese storico dell'arte Eugenio Riccomini «lavoro di buon artigianato e di iconografia consueta».</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-_a-9DBx-XvU/XAJYVzRYpWI/AAAAAAAAU8s/zgCI3vo49V8YdYrta3CLob6ECHWVkcaXwCLcBGAs/s1600/PiantaSF01_CSet08-Palmieri_01.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1284" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-_a-9DBx-XvU/XAJYVzRYpWI/AAAAAAAAU8s/zgCI3vo49V8YdYrta3CLob6ECHWVkcaXwCLcBGAs/s320/PiantaSF01_CSet08-Palmieri_01.jpg" width="256" /></a><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie relative alla statua sono tratte dalla voce "Corsini, Agostino" curata da Paola Ceschi Lavagetto per il Dizionario Biografico degli Italiani (<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/agostino-corsini_(Dizionario-Biografico)/">pagina</a> di www.treccani.it; altre notizie alla pagina di collezioni.genusbononiae.it; per la diversa datazione si vedano la <a href="http://www.basilicadisanpetronio.org/basilica/cappelle/xvii-cappella-dellimmacolata/">pagina</a> di www.basilicadisanpetronio.org, da cui è tratta l'immagine qui pubblicata, e la <a href="https://www.bibliotecasalaborsa.it/cronologia/bologna/1929/933#top">pagina</a> di www.bibliotecasalaborsa.it)</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
</span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">
<div style="text-align: justify;">
A lato la pianta della chiesa di San Francesco prima dell'intervento di restauro iniziato alla fine del secolo XIX, con indicata la posizione della "Cappella dell'Immacolata Concezione de Palmieri"</div>
</span>Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-18801705849867881982018-11-25T00:19:00.001+01:002018-12-07T21:29:53.241+01:00Lo sposalizio mistico di santa Caterina e i santi Antonio di Padova e Giovannino del Bugiardini (1525 ca) già in San Francesco<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-vBKUPxmT55c/W_nbD7IxDuI/AAAAAAAAUvg/LLDsQfweUkg2enqQC2ZnWj7AAnuTSO7BgCLcBGAs/s1600/Bugiardini_Sposalizio-mistico-di-santa-Caterina-e-i-santi-Antonio-e-Giovannino_PNB.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="602" data-original-width="517" height="640" src="https://4.bp.blogspot.com/-vBKUPxmT55c/W_nbD7IxDuI/AAAAAAAAUvg/LLDsQfweUkg2enqQC2ZnWj7AAnuTSO7BgCLcBGAs/s640/Bugiardini_Sposalizio-mistico-di-santa-Caterina-e-i-santi-Antonio-e-Giovannino_PNB.jpg" width="548" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">Giuliano Bugiardini<br /><i>Sposalizio mistico di santa Caterina e santi Antonio di Padova e Giovannino</i></span><br />
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;">1525 ca<br />Tavola, cm 208 x 178<br />Bologna, Pinacoteca Nazionale (sala 15)</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br />La pala ornava l'altare della sesta cappella absidale dedicata prima a santa Caterina e poi a sant'Antonio di Padova, detta degli Albergati in quanto ceduta nel 1321 ad un certo Marco Albergati, come ricordava una lapide lì murata e ora al Museo civico (cf Garani 122). L'opera fu rimossa nel 1796 a seguito delle soppressioni napoleoniche e la destinazione della chiesa ad uso militare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Si tratta probabilmente della più tarda tra le opere di Giuliano Bugiardini (1475-1554) per Bologna, importante per l'evoluzione in senso "monumentale" del locale classicismo raffaellesco fra la terza e la quarta decade. L'artista fiorentino portò a Bologna un'interessante sintesi di quanto si andava sperimentando in quegli anni a Firenze e a Roma: la spazialità dinamica, i toni vividi e chiari, le diffuse ombreggiature.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-nQSRHKDDtes/W_nZFVUk2bI/AAAAAAAAUvU/O3-BkIQB5sQ2LXZRaRsV-SqL89MBYO63wCLcBGAs/s1600/PiantaSF01_CR06-Albergati_01.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1284" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-nQSRHKDDtes/W_nZFVUk2bI/AAAAAAAAUvU/O3-BkIQB5sQ2LXZRaRsV-SqL89MBYO63wCLcBGAs/s400/PiantaSF01_CR06-Albergati_01.jpg" width="320" /></a></span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Le notizie relative al dipinto sono in gran parte tratte del depliant <i>La bellezza dell'arte e i francescani. Itinerario tra i dipinti della Pinacoteca Nazionale di Bologna provenienti dalla Basilica di San Francesco, 15 settembre-15 ottobre 2018</i> realizzato in occasione della X edizione del <i>Festival Francescano</i> svoltosi nella città felsinea dal 28 al 30 settembre 2018, sul tema "tu sei bellezza" e anche dalla scheda alla <a href="http://www.pinacotecabologna.beniculturali.it/it/content_page/item/67-sposalizio-mistico-di-santa-caterina-e-i-santi-antonio-da-padova-e-giovannino">pagina</a> di www.pinacotecabologna.beniculturali.it da cui è tratta l'immagine pubblicata.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">A lato la pianta della chiesa di San Francesco prima dell'intervento di restauro iniziato alla fine del secolo XIX, con indicata la posizione della "Cappella di Sant'Antonio degli Albergati" (VI)</span></div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;">
</span>Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-12136815544091902942018-11-24T09:43:00.001+01:002018-12-01T10:34:15.463+01:00La collezione di ritratti di musicisti del padre Giambattista Martini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-YlAdkEHiOWI/W_kOPZJ0-0I/AAAAAAAAUuw/zwilTaoFH1YyPGBeeyNSyB50qfeH89q7gCLcBGAs/s1600/Martini_Museo-della-Musica-Bologna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="394" data-original-width="642" height="392" src="https://4.bp.blogspot.com/-YlAdkEHiOWI/W_kOPZJ0-0I/AAAAAAAAUuw/zwilTaoFH1YyPGBeeyNSyB50qfeH89q7gCLcBGAs/s640/Martini_Museo-della-Musica-Bologna.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Intorno al 1770 il nostro padre Giambattista Martini (1706-1784) avviò nel convento di San Francesco in Bologna una raccolta di circa 300 ritratti di musicisti, contemporanei e del passato. Le notizie sulla formazione di questa collezione non sono molte. Dal prezioso carteggio di lettere che Padre Martini tenne con diversi personaggi dell'epoca, musicisti che erano stati suoi allievi a Bologna, membri dell'Accademia Filarmonica, teorici di musica, compositori, nobili, illustri intellettuali, maestri di Cappella, custodi di conventi francescani, si è evidenziata una complessa rete di informatori e di intermediari che si occupavano di reperire i ritratti da lui desiderati.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Molti di questi (Aaron, Artusi, Banchieri, Bottrigari, Frescobaldi, Merulo, Tartini, Willaert, Zarlino) furono commissionati direttamente dal Martini agli artisti, i quali traevano le sembianze del musicista da incisioni dell'epoca. In effetti egli non era interessato al valore artistico dei dipinti, quanto ad una più o meno plausibile rassomiglianza col modello, in consonanza con l'interesse del suo secolo per la lettura fisionomica dei volti e con l'intento di dare testimonianza iconografica di personaggi legati da un unico comune denominatore - la musica - e dal fatto di avere rapporti più o meno diretti con la sua Biblioteca.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Ciò non toglie che nella collezione siano presenti molti quadri di pittori celebri, come Angelo Crescimbeni, autore di numerosi ritratti tra cui quello dello stesso religioso o Thomas Gainsborough, con il ritratto di Johann Christian Bach.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Sembra inoltre che il prestigio di Padre Martini, considerato come il più profondo conoscitore europeo dell'arte musicale, era tale che per un musicista dell'epoca era importante entrare a far parte della sua galleria di ritratti, perché ciò equivaleva ad una sorta di riconoscimento di merito: questo il caso dei ritratti richiesti a Rameau, Jommelli, Gluck e Mozart.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">La quadreria rimase nel Convento di San Francesco e anche dopo la morte di Martini si arricchì di numerosi altri ritratti (tra cui Farinelli di Corrado Giaquinto, Rossini, Bellini, Donizetti, Wagner, Verdi), sopravvivendo alle confische napoleoniche grazie al suo successore padre Stanislao Mattei. La collezione entrò poi a far parte del patrimonio del Liceo filarmonico inaugurato nel 1804 nei locali dell’ex convento di San Giacomo dove nel 1816 confluì il resto della raccolta martiniana.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: xx-small;">Notizie tratte dalla <a href="http://www.museibologna.it/musica/documenti/76437">pagina</a> di www.museibologna.it da cui a possibile accesso al catalogo online della collezione. Il ritratto del padre Martini di cui qui è pubblicato un particolare (tratto dalla <a href="http://www.ibcmultimedia.it/contenuti/museo-internazionale-e-biblioteca-della-musica-di-bologna-ritratti/">pagina </a>di </span></span><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;">www.ibcmultimedia.it) è conservato presso il Museo della Musica di Bologna.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;">Bibliografia</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<ul>
<li>Lorenzo Bianconi [et al.], <i style="font-family: georgia, "times new roman", serif;">I ritratti del Museo della Musica di Bologna da padre Martini al Liceo musicale</i><span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">, Firenze, Olschki, 2018, XVII, 681 p. : ill. (Historiae musicae cultores, 129)</span></li>
</ul>
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Maurizio Bazzonihttp://www.blogger.com/profile/01783859356243897484noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7754467326056017332.post-82621204156694710922018-11-20T15:02:00.000+01:002018-11-30T19:09:52.638+01:00Incipit: Come il santo frate Bernardo d'Ascesi fu da santo Francesco mandato a Bologna, e là pres'egli luogo<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Da qualche parte bisogna pur iniziare, e allora perché non iniziare proprio... dall'inizio. Anzi, ancora prima, da quando nessuno poteva immaginare quello che sarebbe accaduto, il verso che le cose avrebbero preso.</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">Siamo, con ogni probabilità nel 1211, «Frate Bernardo porta con sé la Regola, cioè quel piccolo abbozzo che i primi dodici compagni avevano sottoposto all’approvazione di Innocenzo III. La profondità evangelica della forma di vita francescana viene rilevata con ammirazione proprio nel centro universitario di Bologna. La vita in semplicità, povertà e umiltà diventa provocazione evangelica negli uomini di cultura» (<i>I Fioretti di san Francesco,</i> riveduti su un nuovo codice da Benvenuto Bughetti [...], presentazione di Felice Accrocca, note di Feliciano Olgiati e Daniele Solvi, in: <i>Fonti francescane</i>, 3. ed. rivista e aggiornata, Editrici francescane 2011 [= FF], p. 1141, nota 17).</span></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-tUHM7tBF-0o/W_QTyLWPouI/AAAAAAAAAD0/SZKEJmWxWJEJeNK-K1E7gdIoIBM-rPXCQCLcBGAs/s1600/Ephrem-Maria-de-Kcynia_Fra-Bernardo-deriso-a-Bologna-dai-fanciulli_1925ante.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1062" data-original-width="1472" height="460" src="https://1.bp.blogspot.com/-tUHM7tBF-0o/W_QTyLWPouI/AAAAAAAAAD0/SZKEJmWxWJEJeNK-K1E7gdIoIBM-rPXCQCLcBGAs/s640/Ephrem-Maria-de-Kcynia_Fra-Bernardo-deriso-a-Bologna-dai-fanciulli_1925ante.png" width="640" /></a></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">Come il santo frate Bernardo d'Ascesi</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">fu da santo Francesco mandato a Bologna, </span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: large;">e là pres'egli luogo</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;">(<i>I Fioretti di san Francesco</i> V: FF 1833)</span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>[…] Addivenne, nel principio della Religione, che santo Francesco mandò frate Bernardo a Bologna, acciò che ivi, secondo la grazia che Iddio gli avea data, facesse frutto a Dio, e frate Bernardo facendosi il segno della santissima croce per la santa obbidienza, si partì e pervenne a Bologna. E vedendolo li fanciulli in abito disusato e vile, sì gli faceano molti scherni e molte ingiurie, come si farebbe a uno pazzo; e frate Bernardo pazientemente e allegramente sostenea ogni cosa per amore di Cristo. Anzi, acciò che meglio e' fusse istraziato, si puose istudiosamente nella piazza della città; onde sedendo ivi sì gli si radunarono d'intorno molti fanciulli e uomini, e chi gli tirava il cappuccio dirietro e chi dinanzi, chi gli gittava polvere e chi pietre, chi 'l sospingeva di qua e chi di là: e frate Bernardo, sempre d'uno modo e d'una pazienza, col volto lieto, non si rammaricava e non si mutava. E per più dì ritornò a quello medesimo luogo, pure per sostenere simiglianti cose. E però che la pazienza è opera di perfezione e pruova di virtù, uno savio dottore di legge, vedendo e considerando tanta costanza e virtù di frate Bernardo non potersi turbare in tanti dì per niuna molestia o ingiuria, disse fra se medesimo: Impossibile è che costui non sia santo uomo". E appressandosi a lui sì 'l domandò: «Chi sei tu, e perché se' venuto qua?». E frate Bernardo per risposta si mise la mano in seno e trasse fuori la regola di santo Francesco, e diegliela che la leggesse. E letta ch'e' l'ebbe, considerando il suo altissimo stato di perfezione, con grandissimo stupore e ammirazione si rivolse a' compagni e disse: «Veramente questo è il più alto stato di religione ch'io udissi mai; e però costui co' suoi compagni sono de' più santi uomini di questo mondo, e fa grandissimo peccato chi gli fa ingiuria, il quale sì si vorrebbe sommamente onorare, conciò sia cosa ch'e' sia amico di Dio». E disse a frate Bernardo: «Se voi volete prendere luogo nel quale voi poteste acconciamente servire a Dio, io per salute dell'anima mia volentieri vel darei». Rispuose frate Bernardo: «Signore, io credo che questo v'abbia ispirato il nostro Signore Gesù Cristo, e però la vostra profferta io l'accetto volentieri a onore di Cristo». Allora il detto giudice con grande allegrezza e carità menò frate Bernardo a casa sua; e poi gli diede il luogo promesso, e tutto l'acconciò e compiette alle sue ispese; e d'allora innanzi diventò padre e speziale difensore di frate Bernardo e de' suoi compagni.</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>E frate Bernardo, per la sua santa conversazione, cominciò ad essere molto onorato dalle genti, in tanto che beato si tenea chi 'l potea toccare o vedere. Ma egli come vero discepolo di Cristo e dello umile Francesco, temendo che l'onore del mondo non impedisse la pace e la salute dell'anima sua, sì si partì un dì e tornò a santo Francesco e dissegli così: «Padre, il luogo è preso nella città di Bologna; mandavi de' frati che 'l mantegnino e che vi stieno, però ch'io non vi facevo più guadagno, anzi per lo troppo onore che mi vi era fatto, io temo non perdessi più ch'io non vi guadagnerei». Allora santo Francesco udendo ogni cosa per ordine, siccome Iddio avea adoperato per frate Bernardo, ringraziò Iddio, il quale così incominciava a dilatare i poverelli discepoli della croce; e allora mandò de' suoi compagni a Bologna e in Lombardia, li quali presono di molti luoghi in diverse partì.</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i><br /></i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><i>A laude di Gesù Cristo e del poverello Francesco. Amen.</i></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: xx-small;">L'illustrazione qui pubblicata è un acquerello di fr. Ephrem Maria de Kcynia OFMCap. (1894-1970) per l'edizione <i>Les Petites Fleurs des S. François d’Assisi</i>, Malines, s.e., 1925, tratta da: <i>I Fioretti di San Francesco. Esposizione delle più belle edizioni illustrate moderne. 19 giugno-31 ottobre 2010 Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco in Assisi, </i>catalogo della mostra a cura di fra Carlo Bottero e Ezio Genovesi, Assisi, NCT Global Media, 2010, pp. 84-85, n. 20.</span></div>
San Francesco Bolognahttp://www.blogger.com/profile/11815276937828812151noreply@blogger.com0